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Questi i tempi 'stampati' sul cronometro: 2’43″85 il norvegese, 2’44″11 lo svedese; l'Azzurro, dopo essere stato sornione in partenza e aver perso il terzo posto momentaneo, azzecca la volata perfetta (+0"94) beffando Lucas Chavanat (+1"23): completano la top-6 lo svedese Johan Haeggstroem (+1″41) e il canadese Antoine Cyr (+2″99).
Mocellini, dopo aver vinto con autorità il quarto di finale (in cui si sono 'fermati' Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani e Davide Graz, al 15^, 16^ e 24^ posto), aveva già rimontato in semifinale lo statunitense Ben Ogden.
Le parole di Mocellini: “Questo terzo posto è indescrivibile, credo ci sia stata metà Valsugana a fare il tifo. Ho patito la semifinale: il ritmo era altissimo, meglio di così non potevo fare, anche perché ho fatto un bel rettilineo. Questa notte ho dormito poco: ero teso. In questo momento vorrei andare a salutare mamma e papà, ma probabilmente sono svenuti. La stagione è ancora lunga, mancano tre mesi di gare. E’ partita bene, ora è importante confermare i risultati e fare altre belle gare. Ci aspetta Livigno, poi la Francia e infine i Mondiali in Slovenia, che sono il vero obiettivo della stagione. Dopo queste due sprint fatte con la tecnica classica l’obiettivo continuare a fare bene. Klaebo è superiore, non c’è stato un testa a testa, ma se un giorno dovesse esserci sarò pronto a giocarmi le mie carte. Mi dispiace che Pellegrino non sia sul podio, lo devo ringraziare perché oggi, come sempre, ci ha da un gran aiuto spiegando il percorso e dando indicazioni su come recuperare le energie. Ai giovani dico che, se sono arrivato a questo punto io, possono farcela anche loro: quest’estate quando mi allenavo con il gruppo e facevamo i test, alcune volte vincevo io, altre loro; questo vuol dire che tutti possiamo competere a certi livelli e che quando ottieni buoni risultati sale la tua autostima”.
Getty ImagesPodio in Val di Fiemme