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Sono passati difatti trent'anni dalla vittoria che regalò in quel di Essen l'oro iridato; la Francia era la grande favorita e tale resterà anche ai Giochi Olimpici in programma tra un anno proprio a Parigi, ma la banda composta da Davide Di Veroli, Andrea Santarelli, Gabriele Cimini e Federico Vismara sa di poter proporre sulla pedana transalpina ambizione, tecnica e la storia di un movimento che è da sempre considerato un vero e proprio forziere per lo sport olimpico italiano: "Un passo alla volta, solo così ci giocheremo le nostre carte a Parigi, ma sarà difficile; loro sono campioni che hanno vinto molto, quindi uno stimolo per noi. Li abbiamo battuti all'Europeo e loro hanno vinto al Mondiale, è una bella rivalità".
Queste le singole dichiarazioni: "Sono veramente soddisfatto della mia scherma, firmo affiché l'individuale non vada bene e la gara a squadre invece sì" (Gabriele Cimini); "Una medaglia speciale, perché condivisa con i compagni di squadra e i tecnici, la preferisco perché ci fa fare un bel passo verso le Olimpiadi" (Davide Di Veroli); "Era il nostro obiettivo, il pubblico ci ha aiutato; i miei compagni sono stati fenomenali, è una prova che rafforza la consapevolezza nei nostri mezzi, talora l'abbiamo smarrita" (Federico Vismara); "Sapevo di non dover gareggiare nell'individuale, era l'appuntamento che perciò aspettavo da tanto: sono migliorato rispetto all'Europeo, queste erano le mie due giornate" (Andrea Santarelli).
Getty ImagesOro Mondiale