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La regolarità è il tratto distintivo dell'azzurra: "Sono cresciuta molto, ho avuto la fortuna di non bruciare le tappe; per esempio ho fatto tutte le tappe nella Nazionale giovanile, ciò mi ha aiutato nell'impatto con l'ambiente. Senza Federica noi donne siamo in minoranza rispetto agli uomini, ma riusciamo sempre a dire la nostra. Siamo forti, stavolta sono gli uomini a fare da traino, ma penso che una come Benedetta Pilato sia speciale, io ormai sono 'vecchiotta', quindi posso fare da punto di riferimento, sono meno timida e più consapevole".
"Non so se le straniere mi temano, io non temo nessuna; so chi sono le più forti e quelle che sono in grado di battere, non ho pressioni da questo punto di vista. Ho già battuto la cinese Li Bingjie quasi sempre, mentre a Tokyo ha prevalso lei" spiega la classe 1998 a 'La Gazzetta dello Sport' "Ci sono molti fattori che possono spostare il destino di un risultato: competere con USA, Australia e Cina è difficile, sono realtà differenti da noi, spero che l'Europa possa crescere. I Giochi e il Mondiale mi hanno fatto crescere, prima pensavo che quando cominci male una manifestazione, quella è 'segnata', ora so che non è così. Non ci si deve mai dare per finiti".
Sfidare un mito della propria disciplina è arma a doppio taglio: "Katie Ledecky è inarrivabile, la più forte. Non fa passi falsi, ha sempre voglia di vincere: dubito ridurrò il gap da lei, io devo solo avvicinare i miei limiti; nella mia gara non sono la numero 1, ma avere avversari così tiene alti gli stimoli e la concentrazione. Sono serena, sognavo la carriera perfetta e l'oro olimpico, ma è impossibile: in allenamento lavoro sull'intensità. Sono fiduciosa, questa stagione è filato tutto liscio: vedremo martedì nei 1500 e sabato negli 800".
Getty ImagesVerso il Mondiale di Fukuoka