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Bristow e Taylor: dal pub al tetto del mondo

30 APRILE
ALTRI-SPORT/DARTS

Raccontiamo la storia di Eric Bristow, il più forte giocatore di freccette di tutti i tempi.

SPORT TODAY

Non ci si può occupare della storia delle freccette senza occuparsi del legame tra Eric Bristow e Phil Taylor, due giocatori inglesi che stanno alle darts come Michael Jordan al basket o Eddy Merckx al ciclismo.

Uniti da una splendida amicizia, Eric Bristow e Phil Taylor hanno portato le freccette dai pub alla scena mondiale.

Cominciamo da Eric Bristow, perché era più anziano e perché senza di lui probabilmente Phil Taylor avrebbe continuato a costruire portarotoli di carta igienica in ceramica.

La parola leggenda è abusata, ma per Eric Bristow è un eufemismo.

Cinque volte campione del mondo tra il 1980 e il 1986, Bristow ha vinto anche cinque titoli World Masters ed è stato tra i fondatori della PDC, la Professional Dart Corporations, un'associazione che è nata nel 1992 con l'obiettivo di staccarsi dalla BDO, la British Darts Organisation, ed è diventata la più importante organizzazione del mondo delle freccette.

La spettacolarizzazione degli eventi, ottenuta attraverso l'uso massiccio di coriandoli e fuochi d'artificio, l'entrata stile wrestling dei giocatori (tutti con musichetta di accompagnamento e soprannome in evidenza sulle camicie), la presenza di arbitri dalla voce tonante e di una folla di spettatori pronta a festeggiare i "180", attirò l'attenzione delle televisioni e allargò la platea di appassionati delle freccette.

Attenzione, però: i tantissimi successi e il ruolo ricoperto nell'evoluzione delle freccette non sono i soli motivi che hanno fatto di Eric Bristow una sorta di mito.

Allo stile di lancio inconfondibile, con il mignolo proteso alla maniera di un raffinato ospite di un tea party, al carattere schietto e brillante, all'ironia con cui affrontò la dartrite, un'improvvisa e inspiegabile perdita della capacità di eseguire certi movimenti tipici di un gesto sportivo, va aggiunto il merito più importante: "The Crafty Cockney" (soprannome che Bristow si guadagnò per via del suo accento cockney) scoprì Phil Taylor ovvero quello che sarebbe diventato il più grande giocatore di freccette di tutti i tempi.  

Nato nel 1960 a Stoke-on-Trent, la stessa città dell'incredibile (giocò in Premier League fino a 50 anni) calciatore della nazionale inglese Stanley Matthews, Phil Taylor ebbe la suo sliding door a 26 anni.

Trasferitosi in una villetta a schiera di Burslem, cominciò a frequentare il pub di Eric Bristow, che ne intuì le qualità di darter e lo sponsorizzò.

Dopo un avvio di carriera altalenante, per Phil Taylor la svolta arrivò nel Mondiale del 1990: presentatosi da outsider, superò uno dopo l'altro Russell Stewart, Dennis Hickling, Ronnie Sharp, Cliff Lazarenko e - in finale - il suo amico e mentore Eric Bristow.

Dotato di un fisico nella norma ma di una mira fenomenale e di una capacità di concentrazione clamorosa, Phil Taylor ha un palmarès pazzesco.

Capace di vincere 214 titoli tra i professionisti, Taylor si esaltava nelle gare più importanti.

La prova? Ha vinto 16 campionati mondiali, 8 dei quali consecutivi, raggiungendo la finale per 14 anni di fila e arrivando all'atto conclusivo in 21 occasioni.

Altri record

"The Power" è stato numero 1 del mondo per 13 anni, compresi gli 8 consecutivi tra il 2006 e il 2013.

Taylor ha realizzato 22 "nine-dart-finish" (la chiusura di un leg in 9 freccette), 11 dei quali in eventi con copertura televisiva, ed è stato il primo uomo a piazzare due nine-dart-finish nello stesso match.

Nominato giocatore PDC dell'anno per 6 volte, Phil Taylor nel 2006 e nel 2010 si è piazzato secondo al BBC Sports Personality of the Year.

Giocatore più ricco nella storia delle freccette, The Power nel 2015 è stato inserito dalla BBC tra i 10 migliori sportivi britannici dei 35 anni precedenti.

Ritiratosi il primo gennaio del 2018 dopo aver perso 7-2 con Rob Cross la finale del Mondiale, Phil Taylor, qualche mese più tardi, nel commentare l'improvvisa scomparsa di Eric Bristow, dichiarò di aver perso la persona a cui doveva praticamente tutto.  

Eric Bristow

Getty ImagesEric Bristow

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