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Mondiali di atletica, Tamberi: “Ho battuto i supereroi”

23 AGOSTO
ALTRI-SPORT/ATLETICA

Il campione del mondo di salto in alto ha una dedica speciale per l'oro: “A mio papà, con cui non parlo da un po'”

SPORT TODAY

Dopo la medaglia d'oro ai Mondiali di Budapest nel salto in alto, Gianmarco Tamberi non può che essere al settimo cielo: “Mi sento un umano che ha battuto i supereroi”. Poi arriva la dedica speciale: “Dedico questa medaglia a mio papà, con cui non parlo da un po'. E' pazzesco, tutti i sacrifici sono ripagati. In queste manifestazioni so di poter dare il meglio”.

L'azzurro spiega: “Sono rimasto concentrato divertendomi. Il mio segreto è essere me stesso. Sapevo che il 2.36 era un match point. Mi sono caricato di tante responsabilità, non è stato facile separarmi da mio padre. Ho vinto una nuova sfida, è stato un percorso che mi dà energia".

L'euforia è davvero tanta per Tamberi: "E' pazzesco, è una sensazione indescrivibile. Non riesco a sentirmi dire che sono campione di tutto. Dico grazie a tutte le persone che mi hanno aiutato. Ho fatto un grande riscaldamento, uno dei migliori della mia vita. Il mio segreto è essere me stesso in pedana. Ha funzionato. In tanti avevano dubbi sul cambio di coach, l'oro è merito anche di mio padre". Continua a raccontare l'impresa nei dettagli. "Conoscevo gli avversari, sapevo che poteva servire più di 2,38 per vincere. Ho cercato di essere me stesso in pedana, di rimanere concentrato e a 2,36 mi sono reso conto che era un possibile match point. Se c'è un'opportunità, devi mettercela tutta. Mi sento ripagato di tutti i sacrifici fatti, so quanto ho investito nel mio team e questo non è uno sport individuale, se c'è un lavoro di squadra che richiede tanta dedizione. Quando si cambia guida tecnica dopo dodici anni si esce dalla comfort zone e la paura è tanta, mi sono caricato di tante responsabilità. Mio padre mi ha insegnato a saltare, quello che ho fatto oggi è anche grazie al percorso condotto insieme a lui. Non è stato facile separarmi da lui, digerire un cambiamento del genere, non ci parliamo da tanto tempo ma è merito anche di quello che mi ha insegnato. Devo ringraziare Giulio Ciotti e Michele Palloni per come si sono approcciati a questa nuova sfida, un team affiatatissimo".

Gianmarco Tamberi

Getty ImagesGianmarco Tamberi

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