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Iapichino: "Non mi piace l'etichetta come figlia di Fiona May"

3 GENNAIO
ALTRI-SPORT/ATLETICA

La lunghista italiana: "Sto bene, il recupero è andato benissimo grazie al tanto lavoro fatto con il fisioterapista".

SPORT TODAY

Intervistata dal Corriere della Sera, Larissa Iapichino ha raccontato il suo stato fisico dopo l'infortunio che l'ha costretta a saltare le Olimpiadi: "Sto bene, il recupero è andato benissimo grazie al tanto lavoro fatto con il fisioterapista Luca Morandini. Abbiamo seguito tutto il percorso per bene, poi ho ripreso ad allenarmi verso fine agosto, iniziando con una preparazione un po’ più lunga del solito perché ero rimasta ferma per due mesi".

La Iapichino ha parlato anche del rapporto col padre Gianni, suo allenatore: "Per me non c’è niente di strano, è un valore aggiunto, papà è una persona in cui ho fiducia sia sul piano tecnico e sportivo, che su quello personale. Riusciamo benissimo ad essere professionali quando serve, e a tornare padre e figlia quando chiudiamo la porta di casa. Mi sgrida sempre, abbiamo caratteri molto simili. Ma è una cosa che fa parte del gioco".

Ma la Iapichino è anche la figlia di Fiona May: "Entrambi hanno vissuto esperienze di alto livello, mio padre come atleta e allenatore, mia madre come atleta. Da loro ho preso consigli e spunti su cui riflettere, sono in pochi ad avere la fortuna di poter ricevere queste conoscenze di chi c’è passato prima di te e sa come ci si sente. Da sempre è un peso essere una figlia d’arte. Da piccola mi vergognavo di essere figlia di mia mamma, io sono un tipo introverso, odio i riflettori, e mi sono ritrovata subito in uno spot pubblicitario. Ormai ci convivo, ma a volte questo tipo di attenzione non mi piace. Fin da piccola quando qualcuno diceva: è la figlia di Fiona May, io rispondevo che ero una persona normale".

Larissa Iapichino

Getty ImagesIapichino, atleta italiana di Salto in Lungo

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