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Caos Ginnastica Ritmica, Tecchi: "Sono allibito"

5 NOVEMBRE
ALTRI-SPORT/ATLETICA

Ha parlato il numero uno della Federginnastica a Corriere della Sera

SPORT TODAY

Sono giorni complessi per il mondo della ginnastica artistica, scossa dalle numerose accuse di pressione psicologiche di diverse atlete che poi hanno sofferto di problemi di salute e di alimentazione.

Oggi così ha parlato il numero uno della Federginnastica, Gerardo Tecchi, in un'intervista concessa a Corriere della Sera.

"Sono allibito, inca****o. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Concordo col ministro Abodi: nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o a scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone? O i traguardi si raggiungono in un certo modo, o non si raggiungono. Niente di simile sarà più accettato, l’obiettivo è arrivare a zero casi. Zero".

E sul commissariamento dell'accademia di Desio: "Era un atto dovuto per togliere la gestione del centro allo staff tecnico e affidarla al vicepresidente vicario Valter Peroni che andrà lì costantemente a controllare. Poi inseriremo un’altra persona, con competenze di psicoterapia, che si relazionerà con le ragazze. Ho parlato con la CT Emanuela Maccarani, anche lei è allibita, mai si sarebbe immaginata una simile situazione. Chiariamo: le sono stati tolti i poteri di gestione del centro, ora va lì solo per allenare, l’aspetto tecnico non è stato toccato. Io credo alle ragazze, ma sono in corso le indagini della procura federale, noi vogliamo essere garantisti: poi quando saranno accertate le responsabilità interverremo in maniera durissima: che si tratti della grande allenatrice o dell’ultima. Il nostro errore è stato consentire che le stesse persone avessero troppo spazio: non esiste che i tecnici controllino il peso, ci sono altre figure per questo, il medico, il nutrizionista".

Infine: "Tutti gli sport, in misura diversa, hanno a che fare con il controllo del peso. Se so che per essere Farfalla devo rispettare certi canoni e ho la forza di farlo bene, altrimenti posso fare ginnastica a livelli più bassi con soddisfazione. Il punto è se questo tema viene accompagnato da forme di derisione, da umiliazioni: è inaccettabile. Per esempio mai il peso in pubblico. Quando allenavo nella pallavolo due cose non facevo mai: pesare le atlete e far lavorare loro con i pesi. Servono professionisti, sennò si fanno danni. C’è anche un problema di emulazione, nelle società si vuole imitare il centro. Ma qui c’è stato un grave errore: dovevamo essere più presenti, lo saremo. È finita questa stagione, l’obiettivo è i zero casi. Meglio una medaglia di meno, ma avere solo gente contenta di aver fatto ginnastica, con il proprio peso".
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