Roland Garros, Djokovic lancia l’allarme: “Non so se giocherò i quarti”

La conferenza stampa di Novak Djokovic dopo l’epica rimonta con Francisco Cerundolo non può che iniziare dall’infortunio al ginocchio destro rimediato nel corso del 2° set: “Nel terzo game del secondo set sono scivolato e il ginocchio ne ha risentito. Ho iniziato a sentire subito dolore e ho chiesto il timeout medico per cercare di risolvere il problema, mi ha disturbato molto durante il gioco: non mi sentivo a mio agio a correre per cui ho cominciato a prendere farmaci e la dose massima che mi è stata somministrata è diventata efficace dopo 30-45 minuti, come mi aveva detto il medico, ed è coincisa con la fine del quarto set. Da quel momento mi sono sentito meglio e l’intero quinto set è stato quasi privo di dolore”.

C’è, però, il dubbio, se riuscirà nuovamente a scendere in campo in questo torneo: “Non posso sapere cosa succederà domani, l’aspetto positivo è che avrò un giorno di riposo con la speranza di rimettermi in sesto, ma non posso essere sicuro di poter esserci mercoledì anche se è quello che spero”.

Il serbo ha, poi, parlato della particolare preparazione della sfida con l’argentino: “Non mi sono allenato, ma per preparare la partita ho giocato a bocce al Bois de Boulogne con i miei amici, è stata una giornata semplice con molto lavoro di fisioterapia e con esercizi in acqua. Il primo set è stato ottimo e mi sono sentito davvero bene, ma purtroppo è poi arrivato questo infortunio”.

E, in ultimo, il dito puntato verso l’organizzazione del torneo, responsabile dei campi in pessime condizioni: “Prima del match, mi sono riscaldato e ho parlato con uno di loro su come spazzare i campi ogni due o tre cambi di campo invece di aspettare la fine del set. Dopo tanta pioggia, c’è stata una giornata secca, la terra è stata rimossa e ce n’era pochissima, diventando molto scivolosa. L’infortunio che ho avuto oggi al ginocchio è capitato per questo motivo perché sono scivolato. Ho chiesto nuovamente la possibilità di spazzare il campo più frequentemente, ma gli addetti ai lavori, l’arbitro e il supervisor mi hanno sempre detto di no”.

Getty ImagesNovak Djokovic