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Sanremo: le perdenti di successo più belle di sempre

18 GENNAIO
Non solo Sport/Sanremo

La storia del Festival di Sanremo è piena di canzoni che non hanno vinto ma sono state premiate da critica e pubblico.

SPORT TODAY

Potevamo indicare le più belle canzoni perdenti o se preferite non vincenti di Sanremo in ordine di piazzamento, prima le seconde, poi le terze e così via, ma alla fine abbiamo optato per una scaletta cronologica.

1961 - Le Mille bolle blu

Alla prima e unica presenza sanremese della carriera, Mina canta "Le mille bolle blu", che era uno dei brani favoriti per la vittoria finale e invece si piazza in quinta posizione, battuto anche dall'altro pezzo presentato dalla Tigre di Cremona "Io amo tu ami".

Dopo più di 60 anni, però, tutti conosciamo il motivetto della canzone di Mina mentre pochi ricordano la melodia di "Al di là", interpretata da Luciano Tajoli e Betty Curtis e vincitrice dell'undicesima edizione del Festival.

1962 - Quando quando quando

Cantata da Tony Renis ed Emilio Pericoli, "Quando quando quando" ebbe un successo internazionale clamoroso ma a Sanremo non andò oltre la quarta posizione.

Chi vinse? La coppia Domenico Modugno-Claudio Villa con Addio...addio.

Evidentemente, quell'anno i titolisti non avevano troppa fantasia.

1966 - Nessuno mi può giudicare e Il ragazzo della via Gluck

Nel 1966 Sanremo fu vinto da "Dio come ti amo", brano interpretato da Domenico Modugno (che sta al Festival come Messi al Pallone d'Oro) e Gigliola Cinquetti, che due anni prima con "Non ho l'età" aveva centrato la prestigiosa doppietta Sanremo-Eurovision Song Contest.

Altre due canzoni, però, hanno fatto il botto.

Cantata da Caterina Caselli e Gene Pitney, "Nessuno mi può giudicare" si piazzò seconda ma divenne un tormentone apprezzatissimo.

A dispetto della posizione tutt'altro che centrale, a Milano c'è una via dedicata a un compositore tedesco del Settecento che è famosa quanto via Montenapoleone.

Scommettiamo che la conoscete?

Cantato da Adriano Celentano, "Il ragazzo della via Gluck" è un brano autobiografico e ambientalista che non arrivò nemmeno in finale ma riscosse un successo strepitoso.

1969 - Un'avventura

Alla prima e unica presenza sanremese della carriera, Lucio Battisti arriva soltanto nono ma "Un'avventura", scritta con l'inseparabile Mogol, diventa uno dei suoi pezzi più amati.

La vittoria? Andò a "Zingara" della coppia Bobby Solo-Iva Zanicchi.

1971 - Che Sarà e 4 marzo 1943

Interpretata da Nada e Nicola Di Bari, "Il cuore è uno zingaro" ha avuto il merito, o la fortuna se preferite, di precedere due canzoni favolose.

Cantata dai Ricchi e Poveri e da José Feliciano, "Che sarà" ha avuto un successo planetario eccezionale, diventando, tra l'altro, il coro di punta di molte curve calcistiche.

"4 marzo 1943" non è solo la data di nascita di Lucio Dalla ma anche il titolo di una poesia in note della coppia Dalla-Pallottino che nel 1971 arrivò terza a Sanremo.

1972 - Piazza Grande

Che "I giorni dell'arcobaleno" di Nicola Di Bari abbia vinto il Festival di Sanremo non ci sorprende; che abbia preceduto di 7 posizioni "Piazza grande" di Lucio Dalla sì.

1978 - Gianna e Un'emozione da poco

Chi non conosce "Gianna" di Rino Gaetano?

Bene, il pezzo del cantautore di Crotone al Festival arrivò terzo: a precederla "...e dirsi ciao" dei Matia Bazar e "Un'emozione da poco" di Anna Oxa, altra canzone che ebbe più successo del brano vincente.

1981 - Sarà perché ti amo

Scorrendo la classifica del Festival di Sanremo del 1981 ai primi due posti troviamo due belle canzoni: "Per Elisa" di Alice e "Maledetta primavera" di Loretta Goggi.

Se però riscrivessimo la graduatoria oggi in base alla popolarità, Loretta Goggi rimarrebbe seconda ma Alice scivolerebbe in terza posizione.

La vittoria, e per distacco, andrebbe a "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri, che a dispetto del quinto posto finale divenne il singolo in italiano più venduto dell'anno e ha tuttora un riscontro planetario clamoroso.

1982 - Felicità e Vado al massimo

Qualche mese prima che l'Italia vincesse per la terza volta la Coppa del mondo di calcio, a Sanremo era successo di tutto.

Riccardo Fogli, con "Storie di tutti i giorni", batte gli Al Bano e Romina di "Felicità", brano che ha poi venduto 25 milioni di copie in tutto il mondo.

Sul palco dell'Ariston debuttano due cantati piuttosto diversi tra loro: l'allora francescano Giuseppe Cionfoli arriva quarto con "Solo grazie"; il trentenne Vasco Rossi non brilla con "Vado al massimo"... da non credere!

1983 - L'Italiano

Ricordata come una delle "meteore" di Sanremo, Tiziana Rivale con "Sarà quel che sarà" nel 1983 precede pezzi che hanno avuto un grande successo come "Vacanze romane" (quarta) dei Matia Bazar, "L'Italiano" (quinta) di Toto Cutugno e "Vita spericolata" (addirittura 25esima) di Vasco Rossi.

1985 e 1989 - Donne e Almeno tu nell'universo

Nel 1985 "Donne" di Zucchero, pezzo che fu poi riscritto in spagnolo con il titolo “Chicas”, arriva penultimo nell'edizione vinta dai Ricchi e Poveri con "Se m'innamoro".

Nel 1989 si impongono Fausto Leali e Anna Oxa con "Ti lascerò" mentre "Almeno tu nell'universo", cantata splendidamente da Mia Martini, si piazza soltanto nona, preceduta anche da "Esatto" di Francesco Salvi.

1994 e 1995 - Signor tenente e Con te partirò

Nel 1994 il compianto Giorgio Faletti si aggiudica il premio della critica con "Signor tenente" ma nella classifica generale deve inchinarsi a "Passerà" del buon Aleandro Baldi.

Nel 1995 la voce di Andrea Bocelli incanta tutti ma "Con te partirò" arriva solo quarta nell'edizione vinta da Giorgia con "Come Saprei".

1996 - La terra dei cachi

Il 1996 è l'anno della vittoria di Ron e Tosca con "Vorrei incontrarti tra cent’anni" ma ad avere un successo enorme è il brano che si piazza secondo e conquista il premio della critica.

Il titolo? "La terra dei cachi", pezzo, purtroppo ancora attuale, del gruppo Elio e le Storie Tese che descrive con ironia e sarcasmo i vizi di un'Italia travolta dagli scandali.

2002 - Salirò

La prima perdente di lusso del nuovo millennio porta la firma di Daniele Silvestri: "Salirò" si piazza solo quattordicesima nell'edizione vinta dai Matia Bazar con

"Messaggio d'amore" ma si riscatta alla grande nelle classifiche di vendita e agli Italian Music Awards.

2018 - Una vita in vacanza

Seconda alle spalle di "Non mi avete fatto niente" della coppia Fabrizio Moro-Ermal Meta, "Una vita in vacanza” del gruppo Lo Stato Sociale vince il Premio Sala Stampa Lucio Dalla (ex premio della critica) e conquista la prima posizione nelle classifiche italiane.

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