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Sanremo, le canzoni più brutte: da Al Bano a Jovanotti, vince un figlio d’arte

18 GENNAIO
Non solo Sport/Sanremo

Non solo capolavori, il Festival di Sanremo ha anche regalato al pubblico italiano canzoni da dimenticare, interpretate anche da grandi artisti.

SPORT TODAY

Tante canzoni hanno lasciato il segno al Festival di Sanremo, alcune anche in negativo. In questa speciale classifica non mancano le sorprese. I gusti sono gusti, ma la top 10 scelta lascia pochi dubbi.

Vince il figlio d’arte di Celentano

Senza stilare l’ordine di classifica, partiamo subito con il vincitore: Giacomo Celentano. Il cognome è di quelli che pesano e infatti si tratta del figlio di Adriano, che è salito sul palco con il brano “You And Me”.

Un brano definito un po’ troppo adolescenziale quello del figlio d’arte, che sul palco ha dato l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua. È rimasta nella storia il momento da teatro-canzone della telefonata della fidanzata gelosa, così come il commento impietoso della Gialappa’s Band, che ha ironizzato anche sull’età del cantante (36 anni portati fin troppo bene, tanto da sembrare un minorenne).

Il flop di due big come Al Bano e Jovanotti

Anche i più grandi artisti possono floppare e nell’edizione del 1989 un esordiente Jovanotti ha gelato il pubblico con la sua “Vasco”. In quell’anno, oltre alla conduzione dei “figli di papà” (Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi), è impossibile non dimenticare la prestazione del cantante toscano: testo trash, diverse stonature, toccata delle parti intime e perfino una caduta in mezzo ai fiori del palco.

Fa compagnia a Jovanotti anche una coppia che ha scritto la storia della musica italiana: Al Bano e Romina Power. Nello stesso anno, i due artisti si sono presentati con “Cara terra mia”. Un brano impegnato sul sociale che però non resterà negli annali, specialmente considerando la ricca discografia della bella voce pugliese.

Gruppi improbabili

Non potevano mancare due gruppi improbabili che hanno scioccato un po’ tutti. Partiamo da quello più recente, composto da Emanuele Filiberto, Pupo e Luca Canonici con “Italia amore mio”: il trio è stato eliminato già alla prima serata, ma è riuscito nell'impresa di essere ripescato e arrivare nel terzetto dei finalisti (e infine al secondo posto dietro Scanu), scatenando le proteste dell'orchestra che dopo l’annuncio ha lanciato addirittura gli spartiti.

Memorabile anche il gruppo “La Riserva Indiana” del 1995 composto da Sabina Guzzanti, l’allora compagno David Riondino (autore di Maracaibo), Nichi Vendola (con il nome di "Alce e Martello"), Sandro Curzi (col nome Sioux di "Grande Capo Vento Nei Capelli"), Mario Capanna, Remo Remotti, Bruno Voglino, Daria Bignardi, Antonio Ricci, Ermete Realacci e Milo Manara. Il brano “Troppo Sole” ha un testo da scuola elementare e una melodia inesistente, fortunatamente tanti componenti hanno fatto carriera in altri campi.

I due Leandro… “leggermente” osè

Nella classifica sono presenti anche due Leandro: Leo Leandro e Leandro Barsotti. Il primo si è presentato nel (1993) con “Caramella”, salendo sul palco vestito da benzinaio maniaco e cantando la fierezza di provarci con una 16 enne.

Il secondo invece ha fatto scalpore con la sua “Fragolina”: alla terza partecipazione al Festival, Barsotti ha deliziato Sanremo con un testo delirante, in cui ha lasciato intendere velatamente di gradire il didietro della sua amorosa. Due testi “leggermente” osè.

Califano, lo scarto di Loredana Bertè e le Spice Girls italiane

C’è lo zampino di uno degli artisti più amati dagli italiani in questa classifica: Franco Califano. Considerato una grande penna, con Jo Chiariello però il “Califfo” non ha dato il meglio di sé col brano “Che brutto affare”. La prestazione della cantante e la melodia hanno contribuito al disastro.

Non è andata meglio alle Spice Girls italiane: le Lollipop. La loro “Batte forte” è finita presto nel dimenticatoio, mentre la prestazione a Sanremo viene ricordata da tanti critici per le poche note azzeccate.

Chiude la top 10 degli orrori di Sanremo Maria Grazia Impero con ”Tu con la mia amica”: un testo scartato negli anni ‘70 da Loredana Bertè e riesumato quasi vent'anni dopo dalla sconosciuta cantante Sarda, che ha partecipato tra le "Nuove Proposte". Diciamo che, a differenza della collega, la “pettirosso da combattimento” aveva preso la scelta giusta.

sanremo, ariston

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