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Le meteore che hanno vinto (o quasi) Sanremo

20 GENNAIO
Non solo Sport/Sanremo

Tra i cantanti che hanno brillato al Festival di Sanremo ci sono alcuni artisti che non sono entrati nella storia della musica italiana.

SPORT TODAY

Con l'espressione meteora nel mondo della musica, e non solo, si indicano quegli artisti che prima di eclissarsi (o quasi) vivono un periodo, più o meno breve, di sfolgorante successo.

 Due esempi extra Festival

 Pino D'Angiò, nome d'arte di Giuseppe Chierchia, è un artista di indubbio talento ma come cantante non ha mai replicato il successo ottenuto con "Ma quale idea", brano del 1980 che ha venduto milioni di copie nel mondo ed è stato al vertice della hit parade spagnola per 14 settimane.

 Nato nel 1949, Marco Ferradini in oltre 50 anni di carriera ha dimostrato tutto il proprio talento.

Tuttavia, se vi chiedessimo di ricordare due sue canzoni, probabilmente fatichereste nel trovare la seconda dopo "Teorema", che, curiosamente, è l'anagramma di meteora.

 Vincenti con scadenza

Sono almeno 6 i vincitori di Sanremo che non hanno sfondato.

 1975 - Gilda

Vincitrice della 25esima edizione del Festival della musica italiana, Gilda, al secolo Rosangela Scalabrino, è una cantante e compositrice famosa soprattutto per due ragioni: 1) perché il brano con cui conquistò il successo nel 1975, "Ragazza del sud", l'anno prima era stato respinto dalla commissione selezionatrice di Sanremo; 2) perché spesso viene confusa con Egilda "Gilda" Giuliani, che nella città dei fiori non ha mai brillato ma ha avuto una carriera musicale decisamente più importante dell'artista piemontese.

 1977 - Homo Sapiens

Homo Sapiens non è solo la definizione tassonomica dell'essere umano moderno, cioè di tutti noi, ma è anche il nome del gruppo musicale che ha vinto Sanremo (il primo a colori e all'Ariston) nel 1977 con "Bella da morire", un brano che abbiamo canticchiato tutti almeno una volta.

Il problema? La band toscana, che ha suonato perfino al Madison Square Garden, è stata a lungo nel dimenticatoio.

 1979 - Mino Vergnaghi

Ci piacerebbe sapere quanti di voi ricordano Mino Vergnaghi, il Carneade per eccellenza del Festival di Sanremo.

Vi diamo qualche indizio: si mise in evidenza nel 1978 con Parigi addio; fu scoperto da Iva Zanicchi; si presentò sul palco dell'Ariston con una salopette beige e una camicia azzurra; vinse Sanremo nel 1979 con "Amare", il verbo non l'aggettivo.

Niente da fare? Ci sta tutto perché il ragazzotto piemontese si eclissò per un decennio prima di tornare sulla scena della musica italiana come coautore di musiche e testi per Zucchero e Giorgia, scusate se è poco.

 1983 - Tiziana Rivale

Quando si pensa a un vincitore di Sanremo che poi è scomparso dai radar musicali, la prima immagine che viene in mente è quella di Tiziana Rivale, che si impose con "Sarà quel che sarà".

A onor del vero, nel 1996 l'artista di Formia esce con l'album "Con tutto l'amore che c'è", raccolta che contiene brani inediti e alcune cover, compresa quella di Diamante, canzone composta da Zucchero Fornaciari in collaborazione con Mino Vergnaghi: e abbiamo fatto un collegamento di quelli che ci chiedevano a scuola.

 1997 - Jalisse

Sulla vittoria dei Jalisse a Sanremo sono stati scritti "Fiumi di parole".

Andiamo per ordine.

Duo musicale composto dai coniugi Fabio Ricci e Alessandra Drusian, i Jalisse (nome ispirato dal telefilm " I Robinson" ma che in arabo significa "siediti e ascolta") nel 1997 vincono Sanremo e si piazzano quarti all'Eurovision Song Contest di Dublino.

E le polemiche?

1) Il successo di "Fiumi di parole" è stato criticato perché il brano sarebbe troppo simile a "Listen to Your Heart", canzone dei Roxette uscita nel 1988.

2) Il quarto posto all'Eurovision Song Contest pare abbia fatto felice la RAI, che in caso di vittoria dei Jalisse avrebbe dovuto ospitare l'edizione successiva della kermesse europea, dalla quale, invece, l'Italia si allontanò fino al 2011.

3) Nel 2014 Alessandra Drusian si presenta a The Voice of Italy ma nessun coach decide di sceglierla.

4) Dal 1998 a oggi i Jalisse hanno tentato ripetutamente di tornare a Sanremo ma le loro canzoni sono state inesorabilmente scartate in sede di selezione, persino quando (nel 2007) il testo portava la firma di Rita Levi Montalcini, sì proprio il premio Nobel per la medicina.

 2008 - Lola Ponce e Giò Di Tonno

Avete presente Al Bano e Romina, la storica coppia della canzone italiana? Ecco, Lola Ponce e Giò Di Tonno sono l'esatto contrario.

Aiutati da Riccardo Cocciante, che li ha fatti conoscere sul set di Notre Dame de Paris, e sostenuti da Gianna Nannini, che ha scritto il loro brano sanremese, l'artista italo-argentina e il cantante abruzzese sono stati i protagonisti di un "Colpo di fulmine" che è valso la vittoria del Festival e poco più.

 Piazzati e dimenticati

 Barbara Cola

Duettare con Gianni Morandi, arrivare seconda a Sanremo e avere 25 anni: nel 1995, dopo aver cantato "In amore", Barbara Cola appariva lanciata verso una carriera luminosa nel magico mondo della musica italiana.

Oggi la simpatica bolognese è un'ottima attrice teatrale.

 Donatella Milani

Il Festival del 1983 ci ha fornito molto materiale per questo articolo.

Alle spalle della meteora sanremese per antonomasia, Tiziana Rivale, si piazzò Donatella Milani, che dopo "Volevo dirti" sembrava destinata a una lunga permanenza sul palco mentre tornò a fare - molto bene per altro - l'autrice.

 Massimo Di Cataldo

Sesto classificato nel Festival di Sanremo del 1996 con "Se adesso te ne vai", Massimo Di Cataldo non ha saputo ripetere l'exploit sanremese.

 Mario Rosini

Secondo classificato nel 2002, Mario Rosini, che oggi insegna jazz presso il Conservatorio Egidio Romualdo Duni, è il Mino Vergnaghi delle medaglie d'argento sanremesi.

 Renzo Rubino

Terzo nel 2014 con "Ora", Renzo Rubino per ora non ha mantenuto le aspettative generate dal podio sanremese.

 Quasi meteore

 Vincitori nel 2009 e nel 2010, Marco Carta e Valerio Scanu hanno almeno 2 cose in comune: sono passati da "Amici" al trionfo sanremese; le loro carriere non hanno spiccato il volo. 

C'è tempo, dai.

sanremo, ariston

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