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I più grandi scandali del Festival di Sanremo

18 GENNAIO
Non solo Sport/Sanremo

Dalla schiena di Celentano alla farfallina di Belen, Emanuele Filiberto alla gravidanza fake della Bertè. Si scrive Sanremo, si legge polemica assicurata.

SPORT TODAY

Che piaccia o che non piaccia, il Festival di Sanremo è ormai legato alla tradizione nazional-popolare. Ogni anno, qualunque sia il nostro stato sociale, il nostro lavoro o i nostri interessi, ci troviamo a discutere sulle canzoni presentate, su chi ci emoziona di più, su ciò che ci piace o non ci piace. Insomma, Sanremo è ormai parte della cultura italiana, e attendiamo questo appuntamento con un misto di gioia, a volte pesantezza ma in ogni caso una certa dose di sicurezza e familiarità che, in fondo, ci piace.

In più di 70 anni di Sanremo, gli scandali non sono di certo mancati, sia nati da cantanti, che dal pubblico, che dai conduttori o dal costume dell'epoca.

Fa sorridere inoltre come discussioni ed episodi ambigui spesso abbiano finito per far passare in secondo piano anche la musica e le canzoni, cosa che ha spesso scatenato ulteriori critiche in una sorta di circolo vizioso.

Andiamo a vedere cosa, di queste sette decadi di Ariston, ci è rimasto più impresso.

Da Celentano a Mina a Vasco, quando l'artista è davvero uno fuori dagli schemi

Tralasciando l'"eurostecca" di Claudio Villa nel 1957, incominciamo con l'edizione del 1961, una delle prime che veramente fecero parlare tanto di se. Iniziamo col "Molleggiato" Adriano Celentano, che cantò la sua 24.000 baci dando la schiena alla platea, cosa letteralmente inconcepibile per l'epoca.

Nella stessa edizione la grande Mina scoppiò in lacrime, rotta dall'emozione, nel corso della performance di Io amo tu ami. L'artista giurò che non si sarebbe più presentata al Festival di Sanremo, e così fu.

Arriviamo a uno dei più grandi, ovvero Vasco Rossi, nell'edizione 1982. Dopo l'esibizione, Blasco si mise il microfono in tasca per passarlo all'artista successivo, tuttavia il filo del microfono era troppo corto, e così l’attrezzo cadde per terra provocando un tonfo sordo. Per la critica dell’epoca, questo fu un gesto di sfregio fatto volontariamente dal rocker di Zocca.

Nel 1986 la finta pancia di Loredana Bertè passò alla storia, così come il perizoma di una mai sobria (e ci mancherebbe) Anna Oxa, ma parlando di tempi più recenti la domanda che ci facciamo è: "dove sta Bugo?" Esatto, parliamo di Morgan, che dopo settimane di litigi con Bugo, cantante che esibiva assieme a lui sul palco, nel corso della quarta serata cambiò le parole della canzone per deridere il giovane artista. Bugo lasciò il palco, la coppia venne squalificata ed è diventato, a conti fatti, un tormentone che sui social ritorna anche ora ad anni di distanza.

Concludiamo questa parte con una perla, ovvero l'esibizione niente di meno che del principe Emanuele Filiberto di Savoia, cantante assai poco dotato, performance che venne apprezzata dalla giuria (e ne parleremo) ma che non incontrò il piacere del pubblico.

L'orchiesta protesta, Baudo "salva" un suicida, la farfallina di Belen

Ma insomma, alla fine diciamocelo, ma quanto ci piacciono gli scandali? Guardiamo Sanremo più per la possibilità di assistere in diretta a uno scandalo, o per le canzoni? Difficile dirlo, sta di fatto che le polemiche hanno accompagnato oltre 70 anni di Festival, e ancora, ci piace.

Ci concentriamo su quelli più recenti, anche perchè ad elencarli tutti staremmo qua molto tempo.

Indimenticabile comunque Pippo Baudo, storico conduttore del Festival e volto Rai, che nel 1995 "salvo" uno spettatore che minacciava il suicidio lanciandosi dalla balconata. Anni dopo è arrivata la confessione dell'uomo, che ammise come tutto fosse una messa in scena per creare ulteriore clamore intorno all'Ariston.

Tornando sulla performance di Emanuele Filiberto, che gareggiava assieme a Luca Canonici e Pupo col brano Italia amore mio. Questo brano, che fu cantato nel 2010, arrivò secondo in classifica. Gli orchestrali, per la prima volta, protestarono per il risultato della votazione lanciando in aria gli spartiti in disaccordo con il giudizio finale. Una bella onta sulla persona del Principe, che comunque nel corso degli anni si è rivelato persona molto più che gradevole nei salotti televisivi.

Indimenticabile, infine, la "farfallina di Belen", ovvero il tatuaggio che la showgirl ha all'altezza dell'inguine (letteralmente molto vicina a parti che dovrebbero essere nascoste, soprattutto in un ambiente come il Festival) del quale la sudamericana fece sfoggio nel 2012. Ormai diventato leggenda, è stato uno dei punti più trasgressivi mai toccati dal Festival.

In anni sempre più caratterizzati dalla trasgressività anche sul palco di Sanremo (da Achille Lauro ai Maneskin) l'edizione 2023 si appresta ad essere la più seguita di sempre.

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