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Vuelta, si inizia a salire: ad Alicante sarà battaglia

20 AGOSTO
CICLISMO

La settima tappa con partenza da Gandia sarà lunga solo 152 km, ma con ben sei Gran Premi della Montagna: chi ne ha dovrà farsi vedere.

SPORT TODAY

È la Vuelta, ma sembra… il Giro d’Italia. Il percorso della settima tappa dell’edizione 2021 della corsa tappe spagnola potrebbe infatti benissimo appartenere a una classica frazione della Corsa Rosa della prima settimana, con tante salite, magari non molto impegnative,  ma ben pochi tratti di pianura.

All’indomani della… restaurazione in classifica generale, con Primoz Roglic che si è ripreso la maglia rossa persa dopo la seconda tappa, interrompendo dopo appena un giorno il sogno de francese Kenny Elissonde, la carovana si sposterà da Gandia a Balcón de Alicante.

Tappa di soli 152 km, ma con ben sei GPM e un dislivello complessivo superiore ai 3600 metri. Insomma, l’occasione ideale per farsi notare da chi punta a fare classifica, ma anche per i classici cacciatori di tappe, dopo tante frazioni conclusesi in volata.

La fuga potrebbe scattare già sulla prima salita, quella di Puerto La Llacuna (9,4 km al 6,2%), che precederà il Puerto de Benilloba, l’asperità meno impegnativa della giornata con una pendenza media del 3,5%.

L’ascesa al Puerto de Tudons (5,2% di pendenza media) segnerà la boa di metà gara, poi dopo il traguardo volante di Relleu, ai -50 km dalla conclusione, si inizierà a fare sul serio con la salita verso Puerto El Collao, 9500 metri al 4,6%. Non ci sarà tregua neppure dopo lo scollinamento perché la discesa si preannuncia infida e precederà un altro tratto in cui la strada si impennerà verso Puerto de Tibi (5,3 km al 5,3%).

A questo punto i giochi dovrebbero essere già fatti e chi sarà davanti sarà sicuro di giocarsi la tappa. Se non ci sarà un solo uomo al comando la selezione finale arriverà dalla salita conclusiva del Balcón de Alicante, con tratti al 9% e picco al 14%. Salita che, per volere dell'organizzazione, sarà senza spettatori a causa del rischio incendi, alimentato da caldo e siccità.

Sulla carta si tratta di una tappa perfetta per lo stesso Roglic, ma difficilmente lo sloveno andrà all’attacco, limitandosi magari a marcare Egan Bernal.

Anche gli italiani possono essere protagonisti e il pensiero, più che a un Giulio Ciccone che sarà marcato stretto dai big, va a Damiano Caruso e anche a Fabio Aru. Alla fine, però, la tappa potrebbe sorridere a un cacciatore di classiche forte in salita come Maximilian Schachmann, già staccato in classifica, o a un Aleksandr Vlasov. Sempre che Alejandro Valverde non si ricordi di essere… eterno.

Roglic, Yates

Getty ImagesPrimoz Roglic e Adam Yates alla Vuelta 2021

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