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Sulla Rosea, in particolare, Ulissi ha specificato che saranno “Il GP Indurain del 3 aprile e la Freccia del Brabante del 14” le corse che terranno a battesimo il suo 2021.
“Sono gare di un giorno adatte per rompere il ghiaccio. E capire a che punto sono, per proseguire la preparazione. So benissimo che la mia condizione non sarà ottimale, ma con il passare del tempo crescerà”.
Il vincitore di due tappe alla scorsa Corsa Rosa è poi tornato sugli ultimi mesi vissuti tra interrogativi e la paura di dover smettere: “Sono stati mesi molto difficili. Non avrei mai immaginato alla fine del Giro d’Italia, chiuso con due tappe vinte, che potesse succedermi una cosa così. [Per quanto riguarda] la vita di tutti i giorni mi avevano subito rassicurato che non ci sarebbero stati problemi. [Per la carriera] sì [ho avuto paura di dover smettere]”.
Fondamentale per il nativo di Cecina è stato rivolgersi in fretta ad alcuni dei migliori specialisti presenti sul territorio italiano, i quali gli hanno subito individuato la natura del problema: “Origine virale, probabilmente una cosa risalente ad ancora prima che passassi tra i professionisti. Ho avuto vari virus quando ero dilettante, si suppone che abbiano causato la miocardite che dava delle extrasistoli ventricolari. Le ho sempre avute, ultimamente però erano molte di più. Niente di legato al Covid-19, anche perché non l’ho avuto”.
Seguiti i consigli e il piano di recupero stilato una volta effettuata l’operazione, Ulissi ora può tornare a sognare in grande, cercando prima la forma migliore e mettendo poi nel mirino le corse più prestigiose del calendario World Tour. Fra queste, impossibile non pensare anche al Giro d’Italia: “Lo valuteremo. Dopo il primo mese di gare avremo le idee più chiare sul mio stato di forma. Io sarò il primo a dire se mi sentirò pronto o no. Al Giro mi piacerebbe andare da protagonista nelle tappe che sono adatte alle mie caratteristiche e non per fare la comparsa”.
Getty ImagesDiego Ulissi