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Tour de France, ecco le Alpi

3 LUGLIO
CICLISMO

L’impegnativa due giorni alpina della Grande Boucle si apre con la Oyonnax-Le Grand-Bornand, una tappa breve ma con salite che possono far male.

SPORT TODAY

Dopo l’antipasto di ieri nella spettacolare tappa con arrivo a Le Creusot che ha visto trionfare un superbo Matej Mohoric, con la Oyonnax-Le Grand-Bornand le cose iniziano a farsi serie per davvero.

Il gruppo infatti, dopo una settimana spesa tra volate, cronometro e strappi più o meno brevi, arriva finalmente ad affrontare le Alpi, montagne che saranno teatro di una due giorni decisamente dispendiosa che potrebbe rivoluzionare la classifica generale.

La frazione odierna, pur non concludendosi con un arrivo in salita, costringerà i corridori a superare asperità dalle pendenze davvero ragguardevoli, erte che potrebbero mettere le ali sia ai primi della classe che, al contempo, ispirare la sortita di un drappello di fuggitivi dotati di buone qualità in salita.

Il clou sicuramente arriverà negli ultimi 54 chilometri dei 151 previsti quando il plotone, dopo le facili Cote de Copponex e Cote de Menthon nex-en- Bornes, dovrà spianare in serie Cote de Mont-Saxonnex (primo GPM di prima categoria del Tour 2021), Col de Romme (8,8km all’8.9% medio) e il noto Col de la Colombière (7,5 km al 8,5% con picchi del 10,2%), dal quale mancheranno 14 chilometri di discesa e pianura al traguardo.

Dopo i fuochi d’artificio (e la fatica) di ieri, sarà interessante vedere se Tadej Pogacar sarà attaccato nuovamente dai rivali (su tutti Richard Carapaz) o se, invece, lo sloveno preferirà muoversi in prima persona costringendo gli avversari a stargli dietro.

Il campione uscente, al momento, si trova a 3’43” dalla maglia gialla di van der Poel (destinato verosimilmente a lasciare oggi il simbolo del primato) e a 3’13” da un Wout van Aert del quale bisognerà verificare la tenuta in salita dopo le belle prove fornite l’anno scorso con la strada all’insù.

I big però potrebbero trovarsi a lottare solo per limare il proprio ritardo visto che, per evitare di spremere i propri uomini in inutili inseguimenti, molti team potrebbero optare per lasciare andare una fuga corposa. In quest’ottica occhio ai nomi di Michael Woods, Dan Martin, Nairo Quintana, Simon Yates e Jesus Herrada, uomini che avendo già accumulato un discreto ritardo potrebbero godere dello spazio giusto per giocarsi il successo parziale.

Tadej Pogacar

Getty ImagesTadej Pogacar

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