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Il velocista della Deceuninck-Quick Step, nonché connazionale del quattro volte vincitore della Grande Boucle, si è schierato apertamente dalla parte dell’ex compagno al Team Sky, difendendone i sacrifici e invitando tutti a non scommettere contro quello che è e resterà per sempre uno dei campioni più rappresentativi delle due ruote.
“Se guardo alla mia esperienza personale, non si può dare qualcuno per finito” ha spiegato Cavendish.
“Dipende dall’individuo, quanto a lungo pensa di poter fare una cosa e come pensa di poter tornare. A meno che tu non sia quella persona, non puoi capire. Chris Froome è stato un campione per molti anni. Davvero in pochissimi al mondo possono diventare un campione di quel livello, quindi le persone non possono capire la sua mentalità e cosa pensa nella sua lotta per tornare a quel livello” ha sottolineato lo sprinter dell’Isola di Man.
“Bisogna avere rispetto. La verità è che la maggior parte delle persone non potranno assolutamente mai capire cosa significa avere così tanto successo, quindi non possono capire perché qualcuno affronti cose di questo tipo, subendo anche la negatività degli altri, per tornarci”.
Froome dunque, nonostante il 153° posto in classifica generale e le evidenti difficoltà palesate nelle prime nove tappe nella corsa d’oltralpe, per Cavendish merita comunque tutte le lodi e gli incoraggiamenti del caso.
“Vedere qualcuno in grado di soffrire, non solo fisicamente ma anche mentalmente, per cercare di tornare al livello di una volta e sapere dove possono arrivare, è qualcosa che applaudo. È la cosa più grande che si possa fare“ ha concluso l’attuale maglia verde del Tour..
Getty ImagesChris Froome