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Pantani, una Maglia Gialla entrata nel mito 25 anni fa

31 LUGLIO
CICLISMO

Il ds della Mercatone Martinelli ricorda l'impresa sulle strade di Francia: "Puntavamo a una tappa in montagna, come al solito gareggiò contro il mondo".

SPORT TODAY

Il 2 agosto 1998 Marco Pantani portava a termine l'impresa più bella, quella che il ciclismo di casa nostra attendeva dai tempi di Felice Gimondi e che a livello internazionale nessuno avrebbe più emulato, vincere il Tour de France dopo il Giro d'Italia.

Beppe Martinelli, che dirigeva dall'ammiraglia la Mercatone Uno, racconta con emozione a 'Il Giornale' quelle giornate in cui Cesenatico era l'ombelico del mondo e la bandana di un pirata il simbolo di un'Italia vicente: "Ricordo tutto alla perfezione, Marco ha scritto pagine memorabili nel ciclismo e io posso dire di aver avuto fortuna nell'accompagnarlo. Al Tour non ci doveva andare, scattò in lui qualche cosa con la morte di Luciano Pezzi, nostro presidente e team manager: per lui aveva una sorta di venerazione, era stato il ds della Salvarani di Gimondi e sosteneva che lui potesse succedergli. Volevamo vincere una o due tappe di montagna, a parte Marco, naturalmente: una volta in sella gareggiava contro il mondo. Era un corridore fantastico, sapeva fare cose uniche".

Prosegue il bresciano, che ha guidato dall'ammiraglia i vari Contador, Garzelli, Simoni, Cunego, Nibali, e Aru: "Inizio da dimenticare, 169o nella cronometro d'Irlanda, 4' presi da Jan in quella di Correze.. Ma in quel momento capimmo che non eravamo là a fare i turisti, perché su quelle distanze (58 km) rischiava di subire il doppio del distacco; c'è da sottolineare che dopo il Giro d'Italia Marco aveva staccato, dodici giorni senza andare in bici. Ullrich era battibile sul piano emotivo: se l'avessimo isolato, sarebbe andato in crisi e ciò, dopo il successo a Plateau de Belle, avvenne tra Galibier e Les Deux Alpes, in quelle situazioni Marco si esaltava, non dovevi dargli indicazioni. Fece qualche cosa di pazzesco, un volo di rara bellezza, che ancora oggi tra i miei ricordi ha il sapore della più bella fiaba sportiva che ho vissuto. Pantani era forte sia di gambe che di testa". 

 

Marco Pantani

Getty ImagesIl suo Tour compie 25 anni

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