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Matteo Trentin: “È una giungla, ogni volta che esci di casa non sai mai come tornerai”

3 FEBBRAIO
CICLISMO

"Non riesco nemmeno a contare quante volte un’auto mi ha sorpassato e poi ha svoltato subito a destra"

SPORT TODAY

Quanto accaduto ad Egan Bernal in Colombia ha fatto in fretta il giro del mondo. Tanti ciclisti sono rimasti colpiti dall'incidente avuto dal colombiano mentre si allenava e il tema della sicurezza è senza dubbio un argomento che sta molto a cuore a tutti.

Matteo Trentin è molto sensibile alla questione e poco più di un anno fa aveva partecipato al gruppo di lavoro dell’UCI che ha stilato le nuove misure di sicurezza da adottarsi in gara. Questa volta però ha voluto dire la sua sulla sicurezza durante gli allenamenti su strada, alla luce anche dei tanti incidenti nei quali sono rimasti coinvolti gli atleti in questo inizio di stagione.

"La strada è più una giungla che un vero e proprio ambiente di allenamento" – ha dichiarato Trentin a Cycling Weekly – "Questo è ciò con cui dobbiamo fare i conti ogni singolo giorno, lo sanno tutti. Ogni volta che esci di casa la mattina per allenarti non sai mai come tornerai, se in piedi o sdraiato in ambulanza. Dobbiamo prestare sempre più attenzione alle strade”.

Il 32enne ritiene che la situazione non sia assolutamente migliorata nel corso degli anni: “C’è più traffico, la gente si innervosisce. Non riesco nemmeno a contare quante volte un’auto mi ha sorpassato e poi ha svoltato subito a destra. Oppure un’auto mi ha superato e poi ha frenato per un dosso stradale dieci metri dopo. La gente si stressa per niente e mette in pericolo chi va in bicicletta”.

MatteoTrentin - Cropped

Getty ImagesMatteo Trentin, winner of Vuelta a Espana stage 13

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