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Martinello: "Non vedo un futuro roseo, io il nemico del sistema"

23 NOVEMBRE
CICLISMO

L'ex campione olimpico: "Abbiamo carenza di corridori per le grandi corse a tappe. Nibali non è eterno e all’orizzonte non vedo un suo erede".

SPORT TODAY

Cinque volte campione del mondo e medaglia d'oro ad Atlanta 1996 nella corsa a punti. Parliamo ovviamente di Silvio Martinello, che a OA Sport ha attaccato il movimento italiano del ciclismo: "Non sta malissimo, ma nemmeno benissimo. Abbiamo carenza di corridori per le grandi corse a tappe. Nibali non è eterno e all’orizzonte non vedo un suo erede. Giulio Ciccone è un corridore interessante ma ha ancora strada da fare, Damiano Caruso è un grande corridore anche se non così giovane. Stiamo rialzando la testa invece nelle Classiche: Sonny Colbrelli è un corridore con ottime qualità e che ha saputo lavorare con serietà ed impegno. Sono inoltre molto fiducioso sulle possibilità di Gianni Moscon che a me personalmente piace molto e credo anche che il cambiare squadra lo possa aiutare. Matteo Trentin è un ottimo corridore che nelle Classiche può ancora dire la sua, ma forse il meglio di sé l’ha già dato. Per quanto riguarda invece il settore della pista abbiamo ottenuto grandi risultati, con il rischio però che questi possano oscurare il movimento di base che al momento non abbiamo. La mia speranza è che questi grandi risultati invece impongano un cambio di marcia. Nella velocità invece siamo carenti…".

Martinello si è candidato alle elezioni per la presidenza della Federazione Ciclistica Italiana: "Credo di aver fatto un ottimo lavoro perché ero considerato il nemico pubblico numero uno del sistema perché con certa forza sottolineavo aspetti che probabilmente spaventavano. Sapevo poi che non sarebbe stato facile vincere una volta arrivato al ballottaggio. Se mi ricandiderò? Ora come ora non vedrei nessuna controindicazione per riprovarci. Nel 2025 non lo so, vedremo. Al momento non voglio buttare all’aria tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni, con la speranza che nel frattempo chi è al comando cambi radicalmente le regole di rappresentanza non più compatibili con questo sistema moderno, anche se ho qualche dubbio che questo possa accadere. Non credo che attualmente il nostro movimento sia rappresentato da persone con visioni lungimiranti e funzionali ai tempi che stiamo vivendo". 

Daniele Bennati è diventato il nuovo ct della Federazione, Martinello ha concluso l'intervista dando la sua opinione: "Qual è il progetto che c’è a monte? Non l’ho capito, ma sarebbe interessante capire come si è arrivati a questa scelta. Speriamo che le scelte presa dalla Federazione possano dare dei buoni riscontri".

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