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Martinelli: “Fossi in Ganna punterei sulla strada, Milan il futuro che arriva”

28 FEBBRAIO
CICLISMO

Il direttore sportivo dell'Astana parla anche dei giovani ciclisti italiani: “Che sia l'anno buono per Garofoli, Battistella è da Classiche”

SPORT TODAY

Giuseppe Martinelli, esperto del nostro ciclismo, è al 37esimo anno alla guida di un'ammiraglia, quella dell'Astana. Da questo punto privilegiato, può parlare dei nostri atleti e non solo. “Il ciclismo italiano c'è, ma il problema è che i nostri corridori sono in formazioni straniere e corrono per grandi campioni, quindi spesso con il ruolo di gregari”.

Sui giovani del nostro Paese, dice: “Gianmarco Garofoli ha avuto tanti infortuni, speriamo sia l'anno buono. Samuele Battistella è adatto per la Classiche o a qualche tappa in qualche grande giro. Simone Velasco è cresciuto tantissimo. Gianni Moscon deve ritrovare morale e correre il Giro d'Italia lo aiuterà”. E ancora: “Ganna è un fuoriclasse, fossi in lui punterei sulla strada. Milan è il futuro che arriva”.

Si continua con i corridori italiani: “Zana secondo me deve provare già quest'anno a fare classifica al Giro. Tiberi è meno scalatore e nei grandi giri ci sono tante salite, però è molto migliorato. Piccolo è una mina vagante, ha qualità incredibili, ma non è costante”. Si guarda anche al di fuori del movimento italiano, parlando dei grandissimi: “Tra Evenepoel e Pogacar io preferisco quest'ultimo: sembra sempre che si diverta in bici, senza pensare al giorno dopo. Pogacar ha più estro e classe di Evenepoel, è il corridore del ciclismo attuale. Il corridore per antonomasia”.

Infine, chiosa ancora sul ciclismo italiano: “Noi abbiamo un livello dilettantistico molto buono rispetto al resto d’Europa. Forse pecchiamo un po’ nell’andare all’estero per imparare a correre. Secondo me è fondamentale riuscire a trovare una buona squadra tra i dilettanti per poi fare il grande salto nel professionismo, ma spesso questi anni vengono spesi male. Non sono invece d’accordo che chi è juniores debba per forza passare tra i prof”.

Filippo Ganna

Getty ImagesFilippo Ganna

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