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Latte dopante nel ciclismo, ora è allarme: "Dio sa quanto ne beviamo"

5 DICEMBRE
CICLISMO

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore della corsa di Flamanville (Normandia) Stéphane Leclère: ecco le sue parole

SPORT TODAY

Qualche giorno fa gli atleti che avrebbero dovuto prendere parte all’evento di Coppa del mondo di ciclocross a Flamanville, in Normandia, sono stati messi in guardia circa il consumo di latticini. Come denunciato da Toon Aerts e Shari Bossuyts, risultati positivi al letrozolo nel 2022 e nel 2023, sarebbe stato il latte di quella zona ad alterare i valori.

Le parole del direttore della gara

La notizia è subito diventata d’attualità tanto che il direttore della corsa, Stéphane Leclère, è dovuto intervenire sull’argomento commentando: «Hanno già sollevato questa ipotesi in passato. E come presidente dell'organizzazione della corsa, non spetta a me prendere posizione al riguardo, ma le analisi hanno mostrato alcune cose: non sono uno specialista in materia, ma da normanno quale sono è la prima volta che sento parlare di questo prodotto. Per quanto ne so, nessun corridore in questa regione è mai risultato positivo o è stato accusato di doping per aver ingerito latticini della Normandia. Solo Dio sa quanto ne consumiamo»

Il parere dell'esperto

Sulla vicenda è intervenuto anche Luis Sánchez Ibáñez, esperto di nutrizione sportiva, che ai microfoni del quotidiano spagnolo Marca ha detto: «Il latte è molto importante nell'alimentazione di un atleta perché fornisce molti elementi fondamentali per la sua alimentazione. Potrebbe essere che il latte causi il doping? Sì. Il latte intero è il migliore, ma è vero che può contenere letrozolo e alterare la salute del corridore. Questo perché è qualcosa di naturale che viene espulso direttamente dal latte vaccino». La questione, dunque, rimane aperta. 

Getty Images

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