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Intervistato da 'Tuttobici', lo scalatore lucano ha anticipato la volontà di continuare a correre per almeno un'altra stagione: “Spero di continuare a correre, il rinnovo non è ancora definito, ma siamo sulla buona strada. L’obiettivo della mia carriera ‘2.0’, come la chiamo io dopo l’incidente del 2019, era tornare competitivo nelle corse a tappe e ci sono riuscito. Il prossimo prima di smettere potrebbe essere quello di tornare a vincere una corsa dopo cinque anni".
Nell'ultima Vuelta Pozzovivo è stato costretto al ritiro dopo un ottimo avvio a causa delle conseguenze del Covid contratto in primavera. L'agenda per il finale di stagione è però già definita: "Alla Vuelta ho pagato le conseguenze del long Covid, mi sono rimesso in bici a inizio luglio, ma non sono mai riuscito a recuperare la miglior condizione, per questo alla fine di concerto con la squadra abbiamo optato per il ritiro. Facevo fatica a respirare e al di là della voglia di non mollare c’è un limite che non può essere superato. Tuttora non sono al meglio, ma la stagione non è ancora finita e vorrei essere competitivo per gare di un giorno come il Giro dell’Emilia o il Lombardia che sono adatte a me".
Infine una battuta sul Mondiale di Wollongong alle porte: "Il percorso sarà quello tipico di un Mondiale - il parere di Pozzovivo - Di sicuro non è solo per velocisti come ho sentito dire, ma si adatta a corridori completi con caratteristiche differenti. L’Italia non avrà il peso di fare la corsa a differenza di quanto accaduto negli ultimi tempi, ma giocandosi bene le proprie carte si potrà fare bene perché i corridori con spunti importanti ci sono e penso a Rota".
GettyPozzovivo