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All’ombra della nota cattedrale, infatti, terminerà la seconda (e ultima) cronometro della 104ª Corsa Rosa, una prova velocissima che per molti costituirà, dopo tre settimane di sforzi e fatiche, niente più che un’autentica passerella in cui fare il pieno di applausi e complimenti.
Per altri invece, in primis il campione del mondo della disciplina Filippo Ganna, sarà l’occasione per andare a caccia di un’ultima prestigiosa vittoria e arricchire così il proprio palmares. Il portacolori della Ineos-Grenadiers non sarà però l’unico a lanciarsi dalla rampa di Senago con queste ambizioni: anche Remi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Edoardo Affini (Jumbo-Visma), Nelson Oliveira (Movistar), Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation) e Macej Bodnar (Bora-Hansgrohe) proveranno certamente a dare il massimo per cercare di strappare un importante successo parziale.
Lontano da coloro che si giocheranno il primo posto di tappa, anche alcuni uomini fra i primi dieci della generale saranno chiamati a dare fondo a tutte le proprie energie per difendersi o tentare di guadagnare un posto in graduatoria. In questo novero di atleti rientrano ad esempio Romain Bardet (5°) e Daniel Martinez (6°), divisi solo da 12 secondi, ma anche Hugh Carty (7°) e Joao Almeida (8°), separati da 28”.
Già tutto definito invece per quel che riguarda il podio visto che Simon Yates (3° a 3’23”), Damiano Caruso (2° a 1’59”) e la maglia rosa Egan Bernal hanno tutti margini piuttosto consistente l'uno dall’altro, gap che, a meno di gravi incidenti, saranno impossibili da ribaltare.
Per il colombiano della Ineos-Grenadiers dunque, come anche per Peter Sagan (maglia ciclamino) e Geoffrey Bouchard (maglia azzurra), ci sarà solo da portare pelle e gambe e traguardo prima di lasciarsi andare ai brindisi e ai festeggiamenti di rito, obbligatori dopo un Giro pazzo e impronosticabile ma comunque corso sempre col coltello tra i denti da parte di tutti.
Getty ImagesFilippo Ganna