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Il primo a sfregarsi le mani per il ritorno in grande stile del talento belga è stato il team manager della Deceuninck-Quick Step che da parecchio, dopo il tribolato recupero dalla frattura al bacino, aspettava di ricevere segnali confortanti dalla sua stella.
“Remco assomigliava di più al Remco visto prima della caduta al Lombardia. Okay, non è una corsa WorldTour, ma ci sono comunque corridore forti, come ad esempio l’ex campione del mondo Mads Pedersen” ha dichiarato il dirigente belga.
“L’esultanza col dito alla bocca? Tipica dei giovani, probabilmente voleva dire che chi lo critica dovrebbe pensarci due volte prima di farlo e non ce l’aveva solo con la stampa, ma in generale. Se vinci puoi fare quello che vuoi. Se qualcuno lo critica per questo, peggio per lui. Tutti hanno un’opinione su Remco, si può essere pro o contro di lui, ha anche dei detrattori, quindi probabilmente il gesto era rivolto a loro”.
Lefevere poi, vista anche l’ennesima scivolata di cui il nativo di Schepdaal si è reso protagonista due giorni fa, ha ammesso che il prossimo step sarà quello di lavorare specificatamente sulle discese.
“Alla discesa comunque ci si deve abituare. Faremo qualcosa a riguardo in inverno. Forse migliorerà, forse no, ma almeno ci proviamo. Come lo aiuteremo? Consulteremo persone che sanno farlo bene” ha rivelato il belga.
“Ricordo De la Cruz qualche anno fa. Si staccava in ogni discesa, molto peggio di Remco, Remco non si stacca. Tom Boonen gli disse di seguirlo in discesa per un paio di giorni e le sue abilità in discesa aumentarono rapidamente. In quel modo ti si alza anche il morale e prendi fiducia nell’affrontare le curve. Andrà meglio”.
Getty ImagesRemco Evenepoel