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Da una parte le pressioni della mamma di Marco Pantani durante le indagini a seguito della morte del Pirata, dall'altra le rivelazioni di Renato Vallanzasca che avrebbe tirato in ballo perfino la camorra che sarebbe intervenuta per fare sì che il leader della Mercatone Uno non vincesse il Giro d'Italia del 1999 per un presunto giro di scommesse clandestine. È l'architrave su cui poggia la nuova indagine della Dda di Trento perché al centro dell'inchiesta coordinata dalla pm Patrizia Foiero c'è la tappa di Madonna di Campiglio. Ieri, la sostituta procuratrice ha audito Vallanzasca nel carcere di Bollate e nei prossimi giorni saranno ascoltate altre persone informate sui fatti, a partire dagli ex compagni di squadra di Pantani.
Secondo le rivelazioni di Vallanzasca, i racconti e le intercettazioni di alcuni camorristi, la criminalità organizzata campana sarebbe intervenuta per evitare che il Pirata portasse la maglia rosa fino a Milano. Per questo Pantani, che stava dominando la corsa, sarebbe stato controllato prima della tappa di Madonna di Campiglio, quando i risultati degli esami antidoping sul sangue prelevatogli di primo mattino, mostrarono un valore di ematocrito di 52, oltre il limite consentito che è di 50. Quel test portò alla squalifica del campione romagnolo e quel giorno, probabilmente, cominciò il suo declino. Il via alle nuove indagini è arrivato anche dai legali della famiglia del Pirata, da sempre convinta della morte violenta del campione e della "trappola" tesa con il test antidoping, che hanno presentato una memoria corposa. L'indagine è a modello 44, ossia senza titolo di reato e senza indagati.
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