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Giro d'Italia 2022: svelate le tappe di montagna

10 NOVEMBRE
CICLISMO/GIRO D'ITALIA

Per i grandi scalatori ci sarà spazio per mettersi in mostra, con la necessità di farsi trovare pronti sin dai primissimi giorni di corsa vista la presenza dell’Etna già alla quarta tappa

SPORT TODAY

La presentazione spezzatino decisa da RCS Sport per la 105ª edizione della Corsa Rosa è arrivata oggi a un appuntamento molto importante. La penultima puntata prevede infatti la scoperta delle mitiche tappe di alta montagna, forse le più attese e quelle in cui gli scalatori saranno i veri protagonisti di nuove epiche imprese.

Nelle tre settimane della Corsa Rosa, le frazioni di montagna saranno sei, mentre quattro sono gli arrivi in salita. Dall’Etna al Fedaia, ecco dunque le grandi salite sulle quali si deciderà il Giro del 2022.

Si comincia con la Avola-Etna (Rifugio Sapienza): tappa di 166 km totali dedicato nell’entroterra siciliano con arrivo in salita. La partenza è prevista ad Avola, poi i passaggi a Noto, Pantalica, Vizzini per avvicinarsi sempre più alla salita finale del vulcano, verso il rifugio Sapienza posto a più di 1800 metri.

Un'altra tappa di montagna è la Isernia-Blockhaus di 187 km. Tappone appenninico con tre GPM di cui due particolarmente impegnativi ovvero la doppia scalata al Blockhaus. Da Pretoro di raggiunge Passo Lanciano per poi scendere a Lettomanoppello e, dopo aver contornato la base della Majella, salire all’arrivo da Roccamorice come nel 2017, con il finale con pendenze in doppia cifra lungo la serie finale di tornanti

Un altro tappone tipico delle Alpi occidentali con salite molto lunghe anche se senza eccessive pendenze è quello che riguarda la tappa che parte da Rivarolo Canavese e arriva dopo 177 chilometri a Cogne. In rapida successione si scalano Pila fino a Le Fleurs, (salita che ritrova il Giro dopo un’assenza di trent’anni), Verrogne (già scalato nel 2019) e Cogne per concludere nel Parco Nazionale del Gran Paradiso che compie 100 anni. Oltre 46 km degli ultimi 80 saranno tutti in salita.

La Salò-Aprica di 200 km è una classica tappa della Valtellina con qualche salita inedita riscoperta dopo qualche anno di assenza. Il primo Gp della montagna prevede la scalata del Goletto di Cadino (ultimo passaggio nel 1998 in occasione della cavalcata vittoriosa di Pantani a Montecampione). Risalita la Val Camonica si scala il Mortirolo da Monno (come nel 2017) per scendere a Grosio e percorrere le strade del vino Sforzato cui è dedicata la tappa scalando Teglio (località che dà il nome alla vallata) e quindi giungere ad Aprica attraverso il Valico di Santa Cristina su cui l’ultimo passaggio fu nel 1999.

165 chilometri per la Ponte di Legno-Lavarone. Frazione particolare divisa in due tronconi. Si parte subito forte scalando il Passo del Tonale, ma dopo c'è un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa prima di tornare a salire nuovamente verso la salita di Palù di Giovo, passando dalla Valle di Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana. Il finale che da sollo merita tutte le stellette di difficoltà della tappa prevede infatti che dopo Pergine si scali il Passo del Vetriolo. Scollinato il GPM di Monte Rovere pochissimi chilometri ondulati porteranno all’arrivo.

Infine la sesta e ultima tappa di montagna è la Belluno-Marmolada di 167 kilometri. Tappone dolomitico che chiude il Giro con un trittico finale di salite con il Passo di San Pellegrino (pendenze oltre il 15% dopo Falcade) seguito dal Passo Pordoi (Cima Coppi 2022) e infine dal Passo Fedaia con il famoso drittone di Malga Ciapela che sempre sopra il 10% raggiunge pendenze del 18%.

 

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