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Pioggia, neve e vento hanno condizionato pesantemente il Giro n. 106: attacchi mancati, il Gran San Bernardo (Cima Coppi) tagliato, tappa a Crans Montana ridotta, cadute importanti e successivi ritiri (Tao Geoghegan Hart). Allocchio torna anche sulla richiesta dei ciclisti a Borgofranco d’Ivrea: “Al di fuori è facile parlare, ma quando sei all’interno devi cercare di dare una mano sia ai corridori che all’organizzazione. Ovvio che se si presenta il rappresentante dei corridori a dire che c’è freddo… C’erano 13°C, pioveva. Quando sei a 2°C, ed io sono stato corridore, scendere in discesa da bagnato è davvero faticoso. Abbiamo trovato una mediazione e siamo riusciti a salvare almeno la tappa”.
Lo spostamento della partenza del Giro di 7-10 giorni in avanti permetterebbe agli organizzatori anche di sfruttare due date importanti: il 2 giugno, festa nazionale in Italia, e il 3 giugno, Giornata mondiale della bicicletta.
gettyimagesStefano Allocchio