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Freccia Vallone, spettacolo e battaglia sul Muro di Huy

20 APRILE
CICLISMO

Come è consuetudine per la classica belga, sarà l’arcigna rampa finale a decretare il vincitore di una corsa dal profilo sempre molto nervoso e accidentato.

SPORT TODAY

Ne pronunci il nome e già ti tremano le gambe. Il Muro di Huy, micidiale strappo di 1.3 chilometri con punte al 19%, sarà il pezzo forte anche della Freccia Vallone 2021, seconda corsa del Trittico delle Ardenne.

Pur essendo infarcita di cotes anche nei chilometri precedenti al mitico muro, resta indubbiamente questo il punto focale di una manifestazione lunga 193 chilometri che, come è abitudine ormai, vivrà i suoi momenti nevralgici proprio quando i corridori saranno chiamati ad affrontare le sue esigenti pendenze, ideali per quegli uomini dotati in particolare di grande esplosività.

Fanno sicuramente parte di questa cerchia Julian Alaphilippe (vincitore a Huy nel 2018 e nel 2019), Alejandro Valverde (trionfatore in ben cinque occasioni) e il campione uscente Marc Hirschi, non apparso però ultimamente nella forma migliore.

Al loro fianco, quest’anno i rivali più pericolosi saranno certamente Primoz Roglic (fondamentale domenica all’Amstel per Van Aert), la banda della Ineos-Grenadiers (pronta a fare il colpaccio con più uomini) e un giovane da cui ci si può aspettar di tutto come Tadej Pogacar.

Quest’ultimo, nono nel 2020, potrebbe approfittare della sua freschezza e del suo cambio di ritmo per fare la differenza ma dovrà stare attento, come tutti gli altri pretendenti al successo finale, a lanciare il proprio attacco al momento giusto: le rampe di Huy infatti non perdonano e saper azzeccare l’attimo per allungare è fondamentale per non spegnersi sul più bello e veder sfumare la vittoria nelle ultime decine di metri antecedenti il traguardo.

Marc Hirschi

Getty ImagesMarc Hirschi

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