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Ciclismo, Viviani: "Il velocista andrà a scomparire"

30 NOVEMBRE
CICLISMO

Il ciclista italiano ha parlato a Gazzetta dello Sport

SPORT TODAY

 Elia Viviani, velocista e ciclista italiano ha parlato del futuro dei velocisti: "Il velocista puro andrà a scomparire. Oggi devi essere completo, capace di tenere bene in salita. I percorsi sono sempre più duri e un arrivo in volata arriva comunque dopo 2000 metri di dislivello. Non si può più stare a ruota e aspettare la tappa favorevole. Il ciclismo moderno non ha più una logica di corsa. Basta un chilometro di salita per far esplodere la gara".

E poi: "Subentra l’arte dell’arrangiarsi nel senso che una squadra non è più costruita per facilitare lo sprint del velocista. Al massimo in volata puoi contare sull’aiuto di 2-3 compagni. E in un grande giro neanche quelli. In un team di otto, l’uomo di classifica si porta 3 uomini per le montagne, altri 2 per superare la prima settimana ed ecco che rimangono 2 posti, di cui uno va al velocista".

E poi sulle squadre che investono sui velocisti: "La Quick Step e Alpecin sono i team che continuano ad avere una grande considerazione degli sprinter. La Bike Exchange ha investito molto in Groenewegen, lo stesso in questi anni ha fatto la Lotto-Soudal per Ewan”.

Infine sui corridori: "In una volata piatta, negli ultimi 200 metri Jakobsen è imbattibile. Per il futuro il più completo è Kooij: ha già una consistenza importante e può solo crescere. Italiani? Dainese è un bel corridore. Deve cercare maggior continuità, non solo per delle tappe ma anche per qualche classica medio-piccola. Per il futuro c’è Milan, un velocista prepotente".

Elia Viviani

Getty ImagesElia Viviani

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