QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Ciclismo: Rebellin e i dubbi dopo l'incidente

1 OTTOBRE
CICLISMO

“Non so se tornerò dopo l’incidente. La medaglia di Pechino 2008 la sento mia”

SPORT TODAY

30 anni di onorata carriera per Davide Rebellin e 50 di età. 61 successi, prendendo parte a ben 19 Grandi Giri e 46 Classiche Monumento.

Numeri che rendono solo in parte l’idea del valore e professionalità portata in casa Work Service Marchiol Vega da Rebellin. Il suo palmarès è ricco di successi (tra le altre Rebellin ha vinto una Liegi-Bastogne-Liegi, tre Freccia Vallone, una Tirreno Adriatico, una Parigi-Nizza e un Amstel Gold Race ndr) e la carriera del vicentino classe 1971, si può dire sia piena di esperienze e tanta passione per il ciclismo. 

Un 2021 un po’ sfortunato…

“Ben detto. Quest’anno ho avuto due fratture importanti e non mi era mai capitato. A marzo mi sono rotto il bacino ma ho recuperato in fretta, già dopo 8 giorni ho potuto tornare a pedalare. Poi questa di tibia e perone che mi costringerà ai box per un tempo più prolungato. Per il resto in questa stagione ho fatto dei buoni piazzamenti riuscendo anche a chiudere nella top ten in alcune corse come all’Adriatica Ionica Race.” 

Come stai dopo l’incidente?

“Sto ogni giorno meglio, grazie. Sento pulsare ancora le ferite soprattutto la sera quando si gonfia un po’ la gamba. Lunedì andrò finalmente a togliere i punti. I medici dicono che tra circa un mese potrò tornare ad appoggiare il piede a terra, poi dovrò fare riabilitazione e successivamente ancora qualche mese senza fare grandi sforzi.” 

La tua longevità è un esempio per tanti giovani: in cosa trovi la forza per affrontare i sacrifici che impone la vita da corridore?

“Non sono sacrifici perché il ciclismo è sempre stata la mia passione, la mia vita e quindi non mi pesa. E’ proprio per questo motivo che continuo ad essere in gruppo, oltre al fatto che mi sento ancora competitivo e fisicamente sto bene. Una cosa però è certa: dopo questa battuta d’arresto non so come ne uscirò e se riuscirò ad attaccare il numero sulla schiena anche la prossima stagione. Ma ripeto fino ad oggi il ciclismo è stato passione e divertimento, anche se i ritmi negli ultimi anni sono cambiati molto.” 

Il ciclismo di oggi ti piace?

“Sinceramente preferivo quello di 15/20 anni fa. Oggi è tutto molto più tecnologico e anche il modo di correre è cambiato. Le medie sono più alte, si corre con ritmi elevati già ad inizio gara e quindi devi essere sempre concentrato e questo succede perché il livello in gruppo si è alzato. Oggi tutti si sanno allenare e alimentare bene e inoltre ci sono figure sempre più professionali come quella del mental coach. E’ un ciclismo diverso prima era tutto più fantasioso, c’era più individualismo a differenza di oggi dove c’è molto più gioco di squadra.” 

Ad oggi qual è il tuo ricordo più bello?

“Direi la settimana in cui ho vinto l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2004. E’ stata una settimana storica che ricorderò per sempre.” 

E quello più brutto invece? 

“L’episodio di Pechino 2008. Nonostante la giustizia mi abbia dato ragione ho comunque vissuto degli anni difficili. Sono stato fermo due anni e quando ho ricominciato è stato da piccole squadre, e questo ha segnato la mia carriera. Nonostante non abbia riavuto la medaglia, la sento ancora mia.” 

Tornerai a correre anche dopo questo infortunio importante?

“Al momento non lo so ancora, ma nel caso in cui tornassi in gruppo voglio farlo da protagonista. Spero di poter tornare al 100% della mia condizione anche se i tempi saranno un po’ più lunghi vista anche la mia età.” 

rebellin

getty imagesgetty images

NOTIZIE CORRELATE