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Astana, Moscon a tutto campo: dal sogno Roubaix al supporto di Nibali

19 NOVEMBRE
CICLISMO

Il trentino, passato dalla Ineos all’Astana, ha rilasciato una bella intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha affrontato diversi argomenti interessanti.

SPORT TODAY

Dopo parecchia apprensione può finalmente iniziare l’avventura di Gianni Moscon con l’Astana. Il trentino, vittima di un improvviso problema al cuore nelle scorse settimane, ha scongiurato l’interruzione dell’attività agonistica e d’ora in avanti può iniziare a sognare in grande vestendo i colori del team kazako.

La Gazzetta dello Sport ha raccolto timori e pensieri del classe 1994 a partire, ovviamente, da quelli inerenti quanto accaduto al suo cuore di recente  

Un po’ di paura l’ho avuta. Ma quando ho capito che non sono in pericolo di vita e che posso continuare a correre mi sono tranquillizzato. Ho avuto la tachicardia atriale da ritorno, una sorta di contatto elettrico in più, un cortocircuito. Ora mi hanno impiantato un loop recorder sottocutaneo che registra tutto, così alla prossima tachicardia sapranno dove intervenire, e in venti minuti sarà tutto finito” ha spiegato l’ex alfiere della Ineos il quale, poi, si è concentrato sul futuro e sulle aspettative con l’Astana.

“E’ un nuovo inizio. Mi dicono continuamente che mi vogliono capitano per le classiche. In questi anni ho avuto un ruolo al servizio della squadra: non hai tante occasioni di giocarti le tue carte, e quando hai un po’ di libertà magari non hai la condizione. Non dirò mai che sono anni sprecati, ho fatto molta esperienza e mi sono preso anche diverse soddisfazioni: su quattro grandi giri che ho corso, ne abbiamo vinti quattro”.

Moscon ha quindi parlato dell’influenza che l’ex c.t. azzurro Davide Cassani ha avuto su di lui.

“Cassani è stato forse l’unico che ha sempre creduto in me, sempre. E la sua fiducia è stata tutto: in azzurro ho sempre dato il meglio di me e mi dispiace tantissimo di non avergli portato il Mondiale. Ma spero di lavorare ancora con lui in un futuro non lontano”.

In questo futuro prossimo il trentino spera di prendersi una rivincita alla Parigi-Roubaix, corsa che ha sfiorato nel 2021 e che farà di tutto per conquistare l’anno venturo.

“Ci ho pensato e ripensato tante di quelle volte. È inutile, è andata così, e non è colpa di nessuno. Le corse in bici è più facile perderle che vincerle […] Ho sperato che vincesse Sonny per rendere tutto meno amaro. Perché voglio vincerla? Non lo so. È come quando ti piace una persona, d’istinto. Forse è l’unicità. O il fatto che è roba per duri”.

In Astana il vincitore del Gran Premio Città di Lugano 2021 potrebbe giovarsi dell’apporto di Vincenzo Nibali, suo compagno in diverse uscite con la Nazionale.

“Vincenzo ha una classe esagerata, è uno dei più grandi della storia. Averlo al mio fianco sarà stupendo, chissà, magari con lui è l’anno buono. Anche se statisticamente dopo una buona Roubaix è molto più probabile che la prossima vada molto male” è stata la chiosa non troppo ottimista di un Moscon che comunque appare carico e ritrovato.

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