Obbligo di casco, assicurazione, targa e frecce obbligatorie per monopattini e biciclette. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante il question time a Montecitorio. Una modifica al Codice della strada che sarà apportata, secondo Salvini, in nome di una maggiore sicurezza per chi sceglie la mobilità dolce.
“Forte preoccupazione” verso tale riforma viene espressa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). In un comunicato ufficiale l’associazione sottolinea come le novità annunciate sono “misure che non vanno nella direzione di ottenere maggiore sicurezza, per la quale serve un impegno strutturale ed educativo a tutela di chi utilizza la bicicletta, che è un utente debole della strada”. Evidenzia, inoltre, come “il nostro sarebbe l’unico Paese in Europa, dove tra l’altro l’utilizzo della bici è ampiamente più diffuso che in Italia, ad introdurre questi obblighi”. Tutto questo quando “il valore del comparto ciclo in Italia genera un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro” e con il nostro Paese che “ha un grande potenziale di attrattività cicloturistica, ha un mercato che cresce, è uno dei primi produttori di biciclette nell’eurozona, esprime un tessuto imprenditoriale d’eccellenza fatto da oltre 250 piccole e medie imprese, per l’80% insediate fra Veneto, Lombardia e Piemonte”.
L’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori ha dichiarato di “essere a disposizione del Governo in maniera costruttiva”, sottolineando però che “per come è stata annunciata, questa riforma sembra oggi più contro la diffusione della bicicletta, che a favore di una maggiore sicurezza sulle strade: penalizzare la leadership della nostra industria sarebbe un autogol”.
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