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Mondiali di Scherma, Daniele Garozzo non ha mezze misure: "Sono il favorito numero 1"

22 LUGLIO
ALTRI-SPORT/SCHERMA

Il fiorettista catanese cerca il primo alloro iridato: "Sono in forma e fare il medico ha dato una svolta alla mia vita, ma a decidere sarà la testa e io ho la giusta convinzione".

SPORT TODAY

I fiori all'occhiello nella carriera di Daniele Garozzo sono l'oro di Rio 2016 e l'argento di Tokyo 2020: disputare il Mondiale sulla pedana di casa è l'occasione per vincere un titolo sinora sfuggito (al bronzo 2017 fanno il paio 4 successi a squadre).

Queste le emozioni in vista dell'appuntamento milanese, al via lunedì: "Nel 2017 avrei potuto realizzare il mio capolavoro, ossia chiudere con un filotto dopo le vittorie alle Olimpiadi e agli Europei, ma persi la semifinale contro il nipponico Datto, avversario che era alla portata; ero in gran forma, sbagliai l'assalto e la medaglia di bronzo fu una consolazione. Ho addosso tutta la tensione, l'adrenalina, l'attesa dell'evento: sono carico come forse lo ero stato solo a Rio, quando in pochi avrebbero puntato su di me. Voglio sorprendere e sorprendermi: ho fatto un bel blocco di lavoro, ma più che la preparazione conta la testa e io ci credo, tanto".

il classe 1992 apre le pagine della sua carriera iridata: "Ho esordito otto anni fa a Mosca, fui eliminato negli ottavi e il tedesco Joppich mi diede una lezione; quattro anni prima nella 'mia' Catania feci da sparring partner a Valentina Vezzali prima di ognuno dei suoi assalti,  ne sono stato emozionato e orgoglioso. Nel 2018 sfiorai la medaglia, nonostante fossi stato frenato a inizio stagione da uno pneumotorace; l'anno dopo a Budapest mi fermò Cassarà, forse al miglior assalto nel finale di carriera, un anno fa al Cairo il mio Mondiale peggiore, anche se ci arrivavo da campione continentale".

La professione di medico ha svoltato la sua vita, rivela a 'La Gazzetta dello Sport': "La laurea in medicina e l'avvio della mia nuova attività professionale di medico hanno rivoluzionato la mia vita, non solo come atleta. Dalle 8 alle 3 del pomeriggio presto servizio a Tor Vergata presso il dipartimento di cardiologia e medicina dello sport, poi vado in palestra, a volte c'è seduta di allenamento doppia. Sono cotto, a volte, ma mi sostiene la riflessione che faccio ciò che amo, in pedana e in ambulatorio; da medico dare una mano a pazienti che non stanno bene dà senso agli anni di studio e che i giovani mi prendano ad esempio come fiorettista è identica soddisfazione".

Sarà un altro impegno agonistico condiviso con Alice Volpi: "Alice non è solamente la mia compagna di vita, è una mamma, una amica, una santa.. Abbiamo una vita frenetica, arriveranno tempi migliori come coppia: ci aspetta un altro Mondiale, io sono più teso, lei più serafica, ma in fondo il Mondiale l'ha già vinto nel 2018. Sono il favorito numero 1: temo il caldo e le zanzare". 

 

Daniele Garozzo

Getty ImagesDaniele Garozzo

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