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Sei Nazioni 2023, si parte: tutti contro l'Irlanda, Italia a caccia di conferme

3 FEBBRAIO
ALTRI-SPORT/RUGBY

Sabato 4 febbraio inizia l'edizione numero 24 del più importante torneo rugbistico europeo: a pochi mesi dal Mondiale biancoverdi favoriti d'obbligo, solo la Francia può infastidire gli Shamrocks.

SPORT TODAY

Benvenuti al “Capodanno” rugbistico. Per gli appassionati della palla ovale è finalmente arrivato il giorno più atteso dell’anno, quello che segna l’avvio della 24ª edizione del Sei Nazioni, ma soprattutto di un anno speciale, che culminerà con la disputa della Coppa del Mondo, in programma in Francia tra l’8 settembre e il 23 ottobre. 

Sei Nazioni, edizione "speciale" nell'anno dei Mondiali

La presentazione del più importante torneo rugbistico europeo con cadenza annuale non può infatti prescindere da un evento destinato fatalmente a catalizzare le attenzioni di appassionati, addetti ai lavori e soprattutto giocatori, consapevoli di come l’opportunità di confrontarsi con i fuoriclasse di questo sport che vivono nell’altra parte dell’oceano sia un’esperienza unica a livello umano e professionale, al netto della difficoltà di contendere la leadership mondiale a Nuova Zelanda e Sudafrica.

Ciò ovviamente non vuol dire che il Sei Nazioni 2023 sarà preso sottogamba dalle potenze europee tradizionali, ma sarà inevitabile anche in maniera inconscia che nella mente dei giocatori possa scattare qualcosa che porti a preservarsi in vista di quello che sarà l’unico Mondiale nei prossimi otto anni a disputarsi in Europa. Lo stesso varrà ovviamente per i commissari tecnici, che più che a livello di scelte di formazioni e di approccio tattico alle partite che in sede di convocazioni potrebbero optare per qualche esperimento in vista dell’appuntamento autunnale.

Sei Nazioni 2023, è la Francia l'anti-Irlanda

Dall’altra parte il Sei Nazioni rappresenterà però anche il miglior allenamento agonistico in vista del Mondiale in particolare per le uniche due formazioni che arriveranno al torneo iridato con oggettive speranze di arrivare fino in fondo. Il riferimento è alla Francia, tornata a vincere il Sei Nazioni nel 2022 dopo 12 anni di digiuno, con tanto di Grande Slam: la formazione guidata in panchina dal ct Fabien Galthié e sul campo da Antoine Dupont focalizzerà il proprio 2023 sull’obiettivo Mondiale, non solo in quanto padrona di casa, ed è una delle due favorite per trionfare al Six Nations, forte di un gruppo di valore assoluto, dall’esperienza consolidata e ottimamente affiatato. 

Caratteristiche, queste, che appartengono anche, se non soprattutto, all’Irlanda: gli Shamrocks guidano il ranking mondiale e sono i favoriti principali secondo i bookmakers, forti di un 2022 da sogno, con il Triple Crown al Sei Nazioni, la storica vinta sugli All Blacks in Nuova Zelanda e i successivi successi autunnali su Sudafrica e Australia. L’Irlanda, che non vince il Sei Nazioni dal 2018, non è mai entrata tra le prime 4 di un Mondiale, traguardo che quest’anno sembra tutt’altro che precluso. I dubbi sull’età avanzata di diversi elementi, che potrebbe spingere il ct Farrell a cercare di allargare il gruppo proprio in vista della Coppa del mondo, non sembrano sufficienti per immaginare che il Sei Nazioni 2023 non abbia già una dominatrice più o meno annunciata.

Sei Nazioni 2023, i nuovi cicli di Inghilterra e Galles

Appare difficile immaginare che le altre contendenti possano lottare per il successo finale. La seconda fila appartiene comunque di diritto a Inghilterra e Galles, alle prese con un ricambio generazionale in campo, ma soprattutto in panchina: la fine delle ere di Eddie Jones e Wayne Pivac, esonerati e sostituiti da Steve Brothwick e Warren Gatland, ha fatalmente aperto un nuovo ciclo. Soprattutto per i Dragoni, che si aggrappano al ritorno del ct del Grande Slam 2008, le scorie di un 2022 fallimentare sono ancora troppo fresche e gli infortuni eccellenti troppi numerosi per non far pensare che il Sei Nazioni 2023 sia destinato a diventare un torneo di transizione, magari per cercare di stupire al Mondiale partendo a fari spenti.

Scozia e Italia, obiettivo evitare il Cucchiaio di Legno

Quanto detto fino qui non può che andare a giovamento di Scozia e Italia, costrette a fare da spettatrici alla lotta per il successo finale al Sei Nazioni e preoccupate di cercare di evitare il Cucchiaio di Legno. Come amaramente noto agli appassionati italiani, l’impresa al contrario è riuscita fin troppe volte agli Azzurri, incapaci di ottenere successi tra l’ultima giornata dell’edizione 2015 e i primi cinque turni del 2022: una serie lunghissima di 36 partite, spezzata dall’impresa in casa del Galles del 19 marzo 2022, successo che non può che essere visto come un trampolino di lancio per un gruppo che durante il resto dell'anno solare ha lanciato interessanti segnali di crescita grazie ai tanti giovani valorizzati dalla gestione Crowley, su tutti ovviamente quell’Ange Capuozzo che dopo gli exploit della scorsa edizione sarà il giocatore più atteso, sin dall’esordio contro la “sua” Francia. 

Cosa chiedere quindi al 24° Sei Nazioni dell’Italia? Cercare di evitare lo zero alla casella vittorie, magari tornando al successo casalingo che manca da 10 anni (contro l’Irlanda), oltre che contenere i danni nelle sconfitte “certe” che si profilano all’orizzonte, complici magari anche le distrazioni e gli esperimenti di cui sopra che potrebbero interessare le grandi, che al Mondiale andranno con addosso molta più pressione rispetto agli Azzurri.

La nazionale irlandese di rugby

Getty ImagesLa nazionale irlandese di rugby

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