L'avvicinamento alla Coppa del Mondo in programma a settembre in Francia è cominciato con l'ennesima sconfitta per mano della Scozia, ma il presidente federale Marzio Innocenti è carico: "Voglio una squadra che prenda dei rischi" spiega a 'Il Giornale' "Punto ai quarti di finale, nello sport l'impossibile non esiste. E' chiaro che avere nel girone Francia e Nuova Zelanda è complicato, ma ai ragazzi non costa nulla provare a fare le quattro partite più belle della storia del rugby e vedere cosa succede. Ogni partita al Mondiale ha la sua storia, dovremo avere grinta. Dominguez dice che, battute Namibia e Uruguay, contro gli All Blacks può succedere di tutto? Non limito a loro la questione, la estendo alla Francia padrona di casa: se ne perdi una, non è detto che perdi l'altra, nel 1982 la Nazionale di calcio era spacciata contro Argentina e Brasile..".
Per la 4a volta la Nazionale si presenterà con un annunciato cambio tecnico, dopo il Mondiale toccherà a Gonzalo Quesada: "L'esonero di Crowley non si poteva procrastinare, si stava programmando un quadriennio; i grandi allenatori si accasano prima del Mondiale, cambiarlo dopo significava accontentarsi, d'altronde si sa anche che Ian Foster non guiderà più la Nuova Zelanda, ma nessuno pensa che loro abbiano perciò meno chance di trionfare. Comunque il CT ha avuto meriti straordinari che continueremo a mettere a frutto: per anni abbiamo privilegiato il tentativo di fare un gioco molto spinto, puntando a rischiare il meno possibile; adesso cerchiamo maggiori rischi in attacco, anche se dobbiamo migliorare in difesa".
Questo infine il suo parere sullo stato del movimento, pronto a svolte in un certo senso pubblicitarie: "Noi e la Scozia siamo i più determinati nel mettere i nomi dei giocatori sulle maglie, le persone si appassionano a chi indossa in quel momento la maglia, non è uno sgarbo alla nostra storia; pensiamo al significato, per i bambini italiani che non credono di poter giocare a rugby perché gracili, di avere sulle spalle il nome di Ange Capuozzo. Il movimento sta rinascendo per qualità e quantità, non mi preoccupano le squadre che chiudono, al Sud ci sono tante nuove affiliate. Quando i miracoli si ripetono vuol dire che non sono tali: l'Italia che ha 2500 giocatori U20 batte il Sudafrica che ne ha 104 mila, poi lotta strenuamente contro la Francia che ha alle spalle Club miliardari e un numero di risorse cinque volte superiore".
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