QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Rugby, il presidente Fir sogna in grande: "Idea Super Lega stile Nba"

15 MARZO
ALTRI-SPORT/RUGBY

Marzio Innocenti sul Sei Nazioni: "E' il risultato di tutto ciò che è stato mal costruito prima. E sono i ragazzi a metterci la faccia".

SPORT TODAY

In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il neo presidente Fir Marzio Innocenti ha iniziato parlando del Sei Nazioni per poi toccare diversi temi:

Partiamo proprio dall’Italia di Smith: può risorgere?

"Dobbiamo uscire da un pantano: questo è il risultato di tutto ciò che è stato mal costruito prima. E sia chiaro: sono i ragazzi a metterci la faccia".

Ci sarà una scossa?

"Sono medico: prima di operare, serve una diagnosi. Ho bisogno di una conoscenza diretta della macchina federale. Di incontrare persone, di metter mano alla realtà amministrativa".

Quali i primi passi?

"Nelle prossime 48 ore sarò negli uffici: mi assumo l’impegno di "imparare" il più in fretta possibile, consapevole che, da solo, non sarò una soluzione".

Dialogherà con la base?

"Io sono la base, conosco presidenti e sedi di tutte le società d’Italia. Siamo tutti compagni di squadra: ho vinto per questo".

Ha detto: "Non sarà un contratto a farci restare nel Sei Nazioni". Tradotto?

"Faremo di tutto per scongiurare l’eventualità, ma l’attuale situazione non potrà durare in eterno. Dovremo meritare la partecipazione con i risultati, facendo leva sulla nostra tradizione e sulle nostre forze".

In generale, come superare la crisi causata dalla pandemia?

"Appena possibile dovremo riportare in campo under 16 e 18: questa è la vera priorità".

Come utilizzerà i 60 milioni in 5 anni in arrivo da Cvc?

"Accettare quell’accordo è stato come vendere i gioielli di famiglia: tra 20 anni capiremo se ne sarà valsa la pena. Intanto so come non li useremo: per risolvere situazioni spicciole, per tappare buchi. Poi, dagli investimenti nell’impiantistica alla ricerca dei migliori formatori tecnici, tutto sarà possibile".

Ha fatto capire di voler cambiare il sistema delle Accademie: conferma?

"Diciamolo, non hanno prodotto risultati. E non si può chiedere ai ragazzi di cambiare scuola tre volte in età chiave. Ai club, infine, non possono finire gli allenatori scartati dalla Fir".

Con due franchigie in Pro 14, il massimo campionato versa nell’anonimato: come rilanciarlo?

"Chi sa che esiste il Pro 14 in Italia? Serve un torneo domestico appassionante, che attiri pubblico, media e investitori. Serve un cambio radicale".

A che cosa pensa?

"A una Super Lega professionistica modello Nba, senza retrocessioni, nella quale si ha diritto di cittadinanza non per meriti sportivi, ma corrispondendo a precisi criteri economici, strutturali e organizzativi. Poche delle attuali società saranno all’altezza? Aggiungeremo squadre espressione di più club uniti e nuove realtà territoriali".

La federazione, come ha detto, avrà un direttore generale?

"Preferisco chiamarlo segretario generale: qualcuno che abbia le chiavi di tutto, collegato al presidente e al consiglio".

Il rugby azzurro tornerà a riempire gli stadi?

"Solo se riprenderemo a professare e applicare i nostri valori, quelli che tanto fanno breccia. Abbiamo smesso da un po’ e questi ci sta inaridendo".

Italia Rugby

Getty ImagesItalia Rugby

NOTIZIE CORRELATE