Rugby, All Blacks: i fantasmi di Ian Foster

Succede anche ai migliori. Capita di perdere due partite consecutive anche a chi non è abituato a perderne nemmeno una.

E' la storia degli All Blacks che tornano mestamente a casa dopo un tour Europeo piuttosto deludente fatto di una vittoria, contro l'Italia e ben due ko contro Irlanda e Francia. Risultato? Inevitabili critiche che come spesso accade, vanno a colpire duramente Ian Foster, il coach.

Prima delle due sconfitte citate, la Nuova Zelanda ha vinto la Rugby Championship, ma in Patria i due brutti ko subiti nelle ultime due settimane, questa volta hanno lasciato il segno. Forse non tanto per le sconfitte, ma proprio per il brutto gioco espresso. Anche quando gli All Blacks hanno battuto gli azzurri, non hanno dimostrato un gran che, peggio sono riusciti a fare contro Irlanda e Francia da cui hanno subito due vere lezioni di rugby. E se a ciò si aggiunge che molti sono poco convinti della scelta di Ian Foster come ct fin dalla sua nomina, è chiaro come mai ora ci sia lui sulla graticola.

Chi potrebbe prendere il suo posto? Un nome su tutti: su Foster aleggia infatti il fantasma di Scott Robertson, l’allenatore dei Crusaders e l’uomo che molti immaginavano come l’ovvio sostituto di Hansen dopo i Mondiali 2019.

Robertson è sicuramente un profilo più giovane, è più carismatico, ha dominato l’Emisfero Sud con i suoi Crusaders per anni e ha una visione più moderna del rugby. L'analisi di fine anno in casa All Blaks è da sempre piuttosto ferrea e minuziosa anche quando le cose vanno bene, figuriamoci quando qualcosa non quadra.

Sarà Ian Foster il primo allenatore degli All Blacks ad essere esonerato? Forse al momento in pochi ci scommetterebbero, ma qualcosa bolle nella pentola neozelandese.

Getty ImagesNew Zealand coach Ian Foster