_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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“Io sto bene. Il peggio ormai è passato. A livello di salute fisica e anche mentale sono in ripresa, anche se non sono ancora al 100%. Sto avendo comunque dei buoni segnali dal mio fisico anche in allenamento. Il mio cuore sta bene ed è in perfetta salute. Questo ha comportato comunque un periodo di stop di cinque mesi e non è stato facile restare tranquillo e sereno, visto che non avevo il punto di riferimento su quando poter rientrare”.
Professione velocista: “Guardando il bicchiere mezzo pieno: se proprio mi doveva succedere una cosa così, il momento ideale era proprio quello lì. Venivo da due stagioni molto impegnative e la prossima è ancora più importante. Provando a rimanere positivi, secondo me questo momento di pausa può anche giovarmi per il prosieguo della stagione e anche per il prossimo anno”.
Nei cinque mesi di stop, Zazzeri ha fatto altro: “Io non potevo fare esercizio fisico, non solo andare a nuotare, ma anche proprio correre e fare qualsiasi attività. Questo ha portato sicuramente ad un’instabilità mentale, perché fare il nuotatore è uno stile di vita. Quando ti viene levato lo sport diventa tutto difficile. Mi sono stati vicino la mia famiglia, il mio allenatore, l’Esercito, gli organi federali. Grazie a tutti, compresi i compagni di squadra, è stato sicuramente più facile affrontare la situazione. Ho dovuto stravolgere completamente la mia vita, provando comunque a prendere le cose positive e sfruttando le possibilità che mi ha dato questo periodo, iscrivendomi anche all’Accademia delle Belle Arti, dedicandomi dunque ad un’altra passione”.
Il Trofeo di Firenze ha segnato la ripartenza: “É stato un momento per confrontarsi con i miei compagni e avversari. Ho sentito proprio il fuoco dentro del pubblico scaldarsi. La settimana successiva ero morto in acqua, visto che avevo solo un mese e mezzo di allenamento. Io comunque non ho mollato e da quella dopo ho cominciato ad ingranare, con le simulazioni di gara che sono venute molto bene”.
Grande protagonista nelle staffette, Zazzeri ora vuole migliorare anche individualmente nei 50 e nei 100 stile: “Da Tokyo in poi l’obiettivo è quello di realizzarmi anche a livello individuale. Ho avuto una carriera molto graduale, avendo avuto miglioramenti anno dopo anno. Sentendomi così bene, la mia carriera la vedo anche oltre Parigi e quindi punto ad essere protagonista anche individualmente. Va detto che la concorrenza nei 100 è davvero spietata, ci sono moltissimi ragazzi che nuotano 47” con estrema facilità. Lo standard si è alzato e dovrò lavorare di più. Il 50, invece, mi viene molto più naturale e posso considerarla la mia gara. Le staffette restano comunque una cosa a cui tengo moltissimo e sono la rappresentazione dell’intero movimento”.
Getty ImagesLorenzo zazzeri