Ai Mondiali di nuoto di Fukuoka sta per diventare grande protagonista la piscina. Il direttore tecnico della Nazionale italiana, Cesare Butini, anticipa quali saranno gli obiettivi degli azzurri: “E’ difficile ripeters, possiamo raccogliere un numero di medaglie congruo al nostro movimento, ma garantisco certamente il massimo impegno degli atleti e di tutto lo staff. Siamo una squadra coesa, con un progetto comune, che condivide metodologie e strategie. Quando gli atleti vedono che i tecnici hanno intenti comuni capiscono che fanno parte di un progetto di gruppo e questo ci inorgoglisce”.
C'è curiosità e attesa: “Arriviamo sicuramente con molte aspettative, la voglia di far bene e proseguire il trend positivo, ma anche con la consapevolezza che non sarà così facile. Dobbiamo essere consapevoli di dover lavorare ancora molto, perché ormai siamo nell’anno preolimpico e dobbiamo stare al passo con il movimento internazionale. E in questo dobbiamo essere bravi. Abbiamo una squadra giovane ma non giovanissima come impegni, perché abbiamo atleti e cito come primo esempio Gregorio Paltrinieri, ma questo vale anche per altri, che sono in competizione da quattro e cinque anni ed è difficile reinserire un miglioramento; dobbiamo essere bravi anche l’anno prossimo a inserire qualche giovane che possa essere di stimolo e al contempo integrarsi nel gruppo”.
Se Paltrinieri si ripresenterà al via dopo essere stato grande protagonista anche nel nuoto in acque libere, per altri sarà l'esordio a Fukuoka. Parliamo di Simona Quadarella, Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi e Benedetta Pilato. Riconfermarsi sarà anche una questione psicologica: “Gli ottimi risultati ottenuti e la grande esperienza maturata ai Mondiali di Budapest dove abbiamo stabilito il record di medaglie e agli Europei di Roma 2022 dove abbiamo vinto e festeggiato insieme ai nostri tifosi ci danno certamente grande entusiasmo e sono molto importanti per la nostra crescita. Tutto questo è difficile da ripetere, perché quando si arriva in alto è più complicato restarci e dobbiamo abituarci a questo: fino adesso abbiamo avuto l’entusiasmo e ora questo va finalizzato al mantenimento di un trend di altissimo livello. Budapest e Roma non devono essere un punto di arrivo ma un trampolino di lancio perché il nostro focus è indirizzato si a questa competizione ma già pensiamo a quello che dobbiamo fare in prospettiva olimpica”.
Getty ImagesCesare Butini