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Brutte notizie per Luigi Busà: il campione olimpico di Karate della categoria 75 kg non parteciperà ai Mondiali in programma a Dubai dal 16 al 21 novembre. L'infortunio al bicipite femorale e gli acciacchi che si porta dietro proprio dai Giochi hanno avuto la meglio: “Già a Tokyo soffrivo di una pubalgia molto acuta e di un’infiammazione al nervo sciatico - ha spiegato il Gorilla d’Avola -, ma avevo stretto i denti. Poi durante una serie di combattimenti in allenamento mi sono stirato il bicipite femorale. Ora è arrivato il momento di fermarsi”.
Busà avrebbe voluto lottare per conquistare il suo terzo titolo iridato senior, ma il recupero è stato più arduo del previsto: “Ovunque andassi per promuovere il mio oro olimpico e il karate, mi assicuravo sempre di trovare una palestra per allenarmi. E quando rientravo mi allenavo anche la domenica per recuperare. Mi sentivo bene, ero pronto, e se avessi potuto affrontare il ritiro pre partenza sono sicuro che sarei stato al top. Ma questo infortunio ha cambiato tutto: io ho spinto per partire comunque, ma lo staff medico mi ha fermato. E hanno ragione, a 35 anni devo pensare a curarmi per non compromettere la mia carriera. Non toglie il fatto che sono triste e amareggiato, a Dubai volevo esserci”.
Busà adesso si è rassegnato: “Non l’ho accettato subito, volevo farli a tutti i costi, ma so che lo staff medico è composto da persone competenti che più di una volta mi hanno aiutato, sono dei professionisti, e a malincuore li ho ascoltati. Sono fermo già da 20 giorni, durante gli allenamenti dei miei compagni passavo il tempo in fisioterapia per cercare di recuperare in tempo, ora punto a tornare sul tatami i primi di dicembre. I prossimi obiettivi? Non so ancora a quali gare parteciperò, le selezionerò per bene confrontandomi con il nuovo staff tecnico che si insidierà da gennaio. Sicuramente vorrei fare un bel 2022, passo a passo. Dopo un argento e un bronzo, i Giochi del Mediterraneo sono l’unica competizione in cui mi manca l’oro, potrei farci un pensierino… Sarebbe un sogno!”.
Getty ImagesLuigi Busà