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Parole chiare quelle di Malagò: "Siamo nel pieno caos, ed una cosa è certa: che sia tra un minuto, un’ora, un mese o tra un anno, il Coni deve avere la sua autonomia. Non lo dice Malagò, ma la carta olimpica".
Le questioni che preoccupano il Presidente del CONI sono due: l'autonomia del CONI dal governo e e la nuova legge che regolamenta lo sport voluta dal Ministro Spadafora. L'Italia rischia grosso, come ha sottolineato lo stesso Malagò: "Dopo le sanzioni alla Belorussia, ora a rischio siamo rimasti noi (Italia) e il Sudafrica. Siamo arrivati che da un momento all’altro la macchina si può fermare. L’altro ieri, l’ultimo esecutivo del CIO, dopo due tre mesi di indagini, ha messo in condizione la Bielorussia di non poter andare alle Olimpiadi sotto la propria bandiera per le note vicende di Lukashenko. Ora siamo rimasti noi e il Sudafrica, che sta cercando di sistemare alcuni aspetti politico-governativi legati alla sua autonomia. Siamo nel pieno del caos più completo della gestione dello sport".
Si è creato a questo punto uno stallo tra Governo e CONI, relativo alla governance e all’autonomia del Comitato olimpico nazionale dopo la mancata approvazione del decreto contenuto nella riforma dello sport: "Questo stallo tipico della mala gestione del legislatore ci mette tutti quanti in mezzo al mare. Parlo del Governo, della neonata società (Sport e Salute, ndr) che al momento ha solo cambiato nome, il Dipartimento neo costituito e il Coni. Una cosa è certa: che sia tra un minuto, un’ora, un mese o tra un anno, il Coni deve avere la sua autonomia. Non lo dice Malagò ma lo dice la carta olimpica".
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