Badminton: dalla Cina ai nobili d'Europa un gioco dove la rete comparve trecento anni dopo

Le prime raffigurazioni di questo nobile sport si possono trovare su antichissimi vasi cinesi del 500 a.c., ma è soltanto a partire dal XIV secolo che racchetta e volano iniziarono a spopolare in Europa.

Si trattava solo di un passatempo della classe agiata inglese, un gioco praticato nei palazzi nobiliari che non aveva ancora regole ben definite.

Un passo avanti venne fatto in India attorno al 1800 con l’introduzione della rete in mezzo al campo.

Il nome di questo sport si deve al Duca di Beaufort che, nella sua residenza estiva dell’omonima città di Badminton, nel Gloucestershire, era solito intrattenere familiari e ospiti con partite di “battledore and shuttlecock”, appunto “racchetta e volano”.

Nel 1934 nasce la IBF (International Badminton Federation), mentre solamente nel 1992, dopo essere stato sport dimostrativo a Monaco di Baviera nel 1972, il badminton entra a far parte del programma olimpico ufficiale.

Le regole del gioco

Per chi si affaccia al badminton per la prima volta le regole possono sembrare un incrocio tra il tennis e il volley.

Si pratica con le racchette in un campo lungo 13,4 metri e largo 5,18 (per il doppio la larghezza aumenta a 6,10 metri), diviso da una rete alta 1,55 metri.

Lo scopo del gioco è quello di far cadere il volano nel campo avversario aggiudicandosi così un punto.

Una partita si gioca al meglio dei tre game e il primo che arriva a quota 21 (con almeno due punti di vantaggio) si aggiudica il game.

In caso di continua parità il game finisce quando un giocatore realizza il 30esimo punto (es. 30-29).

Come avviene nella pallavolo, il giocatore che realizza il punto ha diritto al servizio nel punto successivo.

Alle Olimpiadi di Londra ci saranno cinque tornei di badminton: singolare maschile e femminile, doppio maschile e femminile, doppio misto.

Getty ImagesDalla Cina del 500 a.c. ai giorni nostri, il Badminton una disciplina amata da tutti