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Un imprevisto che non ci voleva ma che spera non comprometterà questo inizio di stagione 2021 e la sua preparazione in vista dell'obiettivo dell'anno, Tokyo 2020.
Tortu ne ha parlato a "Gazzetta Dello Sport" toccando anche lo spinoso argomento vaccini: "Sono convinto possa risolvere la situazione. Ed è grave che qualcuno non lo capisca. Prima spetta a chi opera nella sanità e alle categorie a rischio, poi agli altri. Per noi atleti sarà utile anche in chiave olimpica, soprattutto pensando al Villaggio”.
Ha anche le idee chiare su quelli che saranno i progetti appena la pandemia sarà conclusa: "Metterò una tenda fuori dallo stadio in attesa di una partita di Champions della Juve e andrò a un concerto di Paolo Conte”.
Sarà un anno, spera, diverso dal passato e che inizia con due novità: l'azzurro è andato a vivere a Milano da solo e ha deciso di allenarsi nella rinnovata Arena Civica del Capoluogo.
"Sono entrambe stimolanti. Da ottobre vivo a Milano con mio fratello Giacomo e mi alleno all’Arena. Sono state scelte figlie di una dedizione sempre più assoluta verso l’atletica. Abituarsi a vivere da solo non è semplice: certe magliette sono diventate cartine geografiche in rilievo. Ma sto migliorando”.
Sulle gare, parlando di quelle al coperto, aggiunge: "La stagione all’aperto comincerà presto e mi concentrerò su quella. Rimarrò a casa, al limite, tra marzo e aprile, qualche periodo in Sardegna. Poi, l’1-2 maggio, in Polonia, ci attendono i Mondiali di staffette”.
Non nega nemmeno la possibilità di gareggiare anche con i 200 a Tokyo, ma per quello si vedrà più avanti.
Getty ImagesFilippo Tortu