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La mental coach di Jacobs: "Non voleva correre la finale di Tokyo"

15 OTTOBRE
ALTRI-SPORT/ATLETICA

Nicoletta Romanazzi ha raccontato il retroscena prima dei 100 metri che hanno consegnato l'azzurro alla storia.

SPORT TODAY

Ospite a Radio Deejay, la mental coach di Marcell Jacobs ha rivelato i segreti del suo lavoro: "La prima cosa che insegno a chi viene da me è: noi possiamo scegliere se cedere il nostro potere personale all’esterno oppure tenerlo per noi - spiega Nicoletta Romanazzi -. Tutte le volte che il nostro stato d’animo cambia perché quella persona ha detto qualcosa, siamo sotto scacco, perché il nostro benessere non dipende più da noi".

La mental coach ha capito all'istante che Jacobs era speciale: "Quando l’ho conosciuto ho visto subito il suo grande potenziale, ma ho anche visto quanto fosse bloccato: in allenamento riusciva a fare dei tempi che non riusciva a fare in gara".

Infine, La Romanazzi ha svelato un retroscena incredibile su Tokyo 2020: "Prima della finale dei 100 metri Marcell mi ha chiamato dicendomi ‘Io non corro, ho dato tutto, non ho più niente da dare’. Era peraltro in preda ai crampi. A quel punto l’ho sdraiato e l’ho fatto respirare". Fortunatamente, Jacobs ha corso quella finale. Il resto è storia.

Jacobs

Getty ImagesMarcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri a Tokyo 2020

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