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Jacobs punge l'amico Tortu: "Qualcosa si è incrinato..."

9 AGOSTO
ALTRI-SPORT/ATLETICA

Il campione olimpico dei 100 metri ne ha per tutti prima del ritorno in Italia: "Le critiche non mi sfiorano, amareggiato per non aver ricevuto una chiamata da Bolt. Filippo? Adesso vado più veloce di lui...".

SPORT TODAY

Veloce in pista e tutt’altro che diplomatico fuori.

In attesa di scoprire se e quanto il doppio oro olimpico a Tokyo 2020 avrà cambiato la vita di Marcell Jacobs, lo sprinter italo-statunitense si mostra più duro che mai a parole in una lunga intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’ poco prima di imbarcarsi per l’Italia.

Per il trionfatore dei 100 metri è tempo di lasciare il Giappone. E soprattutto di riposarsi…: "Sono distrutto - ha rivelato - In queste tre settimane ho dormito poco e male. Prima per il fuso, poi per tutto quello che è successo. Voglio tornare al giorno della batteria dei 100. Come sempre alla vigilia di una gara serale, la notte prima ho volutamente tirato lungo. Solo che alle 5.15 ero sveglio come un grillo...”.

Prima di salire sull’aereo, però, è stato inevitabile riflettere su quanto successo dopo il doppio oro. Sugli amici che si sono fatti sentire e… sugli idoli che non l’hanno fatto.

Così, c’è tempo per una frecciata addirittura verso un certo Usain Bolt, che pure si è complimentato per la doppia impresa…: “Mi ha fatto piacere il seguito avuto da cantanti rap come Sfera Ebbasta e Capo Plaza o l’invito del pugile Daniele Scardina a un match di ottobre. Queste sono le mie passioni, sono i miei mondi di riferimento”.

“Mi sarebbe piaciuto avere una telefonata da Usain, in fondo dopo il suo nome nei 100 c’è il mio. Ma purtroppo direttamente non si è fatto sentire”.

Marcell scrolla poi le sue potenti spalle dalle insinuazioni sulle sue prestazioni: “Non so come cambierà la mia percezione del mondo, di sicuro certe accuse non mi toccano in alcun modo: vado avanti per la mia strada. Nicole (la fidanzata, ndr) dice che sono perfido per come mi faccio scivolare tutto via: dev’essere quell’1% di statunitense che c’è in me”.

Poi, sul discusso rapporto col nutrizionista Spazzini: "Lo conosco da anni, è di Desenzano come me, siamo quasi coetanei. Quando nel settembre scorso ho preso a collaborare con lui, non sapevo dell’indagine. Diversamente avrei lasciato perdere. Dopo i 100, conoscendomi da una vita, si è fatto prendere dall’entusiasmo e ha sostenuto di esserci anche lui nel mio team. Non è così e gli è stato chiesto di cambiar rotta, oltre che di rimuovere tutti i suoi post che affermavano cose del genere".

E il rapporto con Filippo Tortu? Tra i due compagni della staffetta 4x100 d’oro c’è una sana rivalità sportiva o un’accesa competizione, considerando che Marcell ha “scippato” a Filippo la palma di sprinter italiano più veloce proprio quando il brianzolo era in piena ascesa?

Pure qui, Jacobs evita la diplomazia: “Con Filippo adesso i rapporti si sono invertiti. Ora sono io ad andare più forte e qualcosa si è incrinato. Nel passaggio può darsi che qualcosa abbia incrinato la fiducia reciproca. Un saluto mancato, un complimento non fatto. Ma conosco bene Filippo, lo stimo e so che certe cose non arrivano direttamente da lui”.


 
 

Jacobs, Tortu

Getty ImagesMarcell Jacobs e Filippo Tortu dopo l\'oro in staffetta a Tokyo 2020

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