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Federazione e Coni hanno ascoltato e sostenuto il campione olimpico di Tokyo: "Mi fido di Marcell, è un uomo che si muove con famiglia al seguito. Non si è mosso con superficialità, poi sono romantico: non boccia il passato con Paolo Camossi, cerca esperienze nuove. Quando ci siamo cisti, mi ha portato prima quattro opzioni, poi due: ho chieso una decisione rapida e ha il nostro sostegno, era presente il presidente del Coni Malagò. Non mi entusiasma l'idea che vada da un tecnico sospeso per molestie, ma è una situazione che conosco poco e che non giudico, sul piano tecnico c'è invece poco da discutere. Non sono preoccupato, mi spaventavano un po' i tempi: i giochi Olimpici sono dietro l'angolo, la stagione intensa, abbiamo gli Europei in casa".
Prima di difendere i cinque ori olimpici, Roma sarà teatro della rassegna continentale: "Abbiamo fortemente voluto l'anticipo degli Europei: magari chiediamo molto agli Azzurri, ma gli atleti possono reggere due grandi manifestazioni, l'hanno dimostrato nel 2022 e in estate, alla vittoria in Coppa Europa ha fatto seguito un Mondiale bellissimo; tra Europei e Giochi Olimpici ci sono cinquanta giorni, bastano. Non si celebrano abbastanza i traguardi, si considerano scontati; torno dai campionati cadetti, le prossime generazioni si fanno notare. Mi fa sorridere chi ci accusa di non avere sfruttato il ritorno dei cinque ori olimpici, ho ereditato contratti capestro e ci ho messo un po' a rastrellare tutti i soldi spesi male: mi sono fatto nemici, ma sono convinto che l'unica strada fosse investire nel settore tecnico. Gli sponsor? Troppa voce in capitolo, ma viviamo una fase di passaggio: le scarpe sono in evoluzione e i marchi in concorrenza, così i testimonial sono investiti di un ruolo esasperato".
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