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In un’intervista rilasciata a “La Ragione” Gianmarco “Gimbo” Tamberi apre una porta sul suo futuro imminente spiegando i programmi per il 2023.
“Non farò la stagione indoor, ho il mirino puntato sull’unico trofeo che manca alla mia bacheca ovvero il titolo di Campione del Mondo outdoor, quest’anno ad agosto a Budapest avrò la possibilità di giocarmelo”. “Andando oltre – prosegue Tamberi – ci sarà Parigi 2024 dove avrò l’occasione di poter difendere il mio titolo olimpico, spero ci sarà più leggerezza rispetto a Tokyo dove il clima era ancora molto condizionato dal covid, io sinceramente non vedo l’ora di essere lì, potrà essere un’edizione davvero speciale”.
Capitolo allenatore. “Il rapporto con mio padre coach non è mai stato semplice, abbiamo due caratteri forti, ci siamo separati, poi la federazione ci ha spinto a riunirci di nuovo ma è stato solo momentaneo, per me è importante uscire dalla mia comfort zone, ora so che sono maturo abbastanza da saper affrontare il cambiamento, sto cercando il tecnico giusto a cui affidarmi”.
Poi fa un passo indietro ancora menzionando quel giorno fatidico: il 1° agosto 2021 rimarrà nella storia come uno dei momenti di sport italiano più alto di sempre. “La doppietta con Jacobs è stata qualcosa di incredibile, è un ricordo molto forte, poi la condivisione del mio oro con Barshim, se ci ripenso mi sembra di parlare di un film hollywoodiano”. Ed infine: “Fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno, spero possa essere fonte d’inspirazione per i giovani, di certo è un’emozione che resterà per sempre”.
Getty ImagesGianmarco Tamberi