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L'azzurro si è raccontato ad Ancona, prima di partite per Doha, prima tappa di un ciclo di gare che proseguirà a Birmingham il 21 maggio, Trieste il 28, Ostrava il 31 e Roma il 9 giugno per il Golden Gala Pietro Mennea, quindi gli Assoluti di Rieti nel weekend del 25-26 giugno
"So di star bene fisicamente, anche se non puntiamo ad essere al top della forma adesso, bensì a luglio - le sue parole - dal punto di vista tecnico abbiamo lavorato di più, ma quando si lavora si hanno anche incertezze, e quando si cerca di sistemare qualcosa a volte si fanno passi indietro. Quanto salterò a Doha? Non so, vedremo. Valuteremo nei prossimi giorni se gareggiare con rincorsa completa o con 9 passi. Adesso peso 80 kg, quanto pensavo per questo periodo: ai Mondiali indoor di Belgrado dove ho vinto il bronzo ero 80,5-81, ma dovrò perdere 3-4 chili per Mondiali ed Europei arrivando a 76,5-77 in base a come sarà l’avvicinamento. Qui, al Palaindoor di Ancona che è la mia casa, ho la fortuna di avere a disposizione una struttura come questa, invece all’aperto in questi giorni preferisco andare nell’impianto di Osimo".
Non manca la motivazione anche perché in pedana troverà Mutaz Barshim con cui ha condiviso la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Proprio parlando di Tokyo, ricorda: "Non sono mai stato uno che si accontenta, però una cosa così grande, voluta per così tanti anni, avevo paura mi facesse dire basta: ho sofferto tanto e alla fine sono riuscito a raggiungere quel grande obiettivo, e forse la mia carriera poteva concludersi così. In realtà mi sono reso conto che ho ancora tanta voglia di fare, tanta voglia di dimostrare a me stesso che di limiti ce ne sono sempre e bisogna sempre cercare di superarli”.
Non manca poi una riflessione sul Golden Gala previsto per il 9 giugno a Roma. "È una bellissima tappa per preparare al meglio i Mondiali di Eugene, il mio chiodo fisso - prosegue il saltatore allenato dal papà Marco - più alti sono gli stimoli, con la pressione addosso, più riesco a tirare fuori qualcosa di importante, quindi avere il Golden Gala prima di Eugene è fondamentale per me. Non vedo l’ora di scendere in pedana a Roma e di vedere l’Olimpico con un sacco di gente: mi sono sempre divertito da morire in quella pedana e sono sempre riuscito a fare buone gare. Capiterà dopo averne già fatto tre o quattro quindi spero di essere in condizione fisica e tecnica discreta per poter già fare buone misure al Golden Gala".
Getty ImagesGianmarco Tamberi