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Sarà una stagione chiave e La Torre spiega il perché: "Per il movimento di passaggio verso la definitiva maturità. È un percorso che Marcell e Tamberi hanno già completato. Ma, per esempio, apprezzo la scelta di Tortu di esordire tra i 100 di Nairobi (contro Kerley e Omanyala, ndr) e i 200 di Doha. L’alternativa era debuttare sabato 30 all’Arena di Milano sulla distanza corta...".
La Torre ha analizzato il momento di Jacobs e Tamberi: "Marcell molto bene e nei 200 di Savona, il 18 maggio, lo confermerà. Se riuscirà a controllarsi, con un passaggio ai 100 in 10”35/10”40, non farà molto peggio del recente 19”80 di Kerley. Il teatrino con coach Paolo Camossi sull’opportunità di allungare la gittata è divertente. La verità è che Marcell ha spalle larghe e insegna a tutti a non avere paura. È una fortuna avere uno come lui davanti al gruppo, a prendere il vento in faccia per tutti. Poi, dal gruppo, bisogna saper uscire. Tamberi sta bene? Ha fatto una settimana a Formia e nella seconda metà di maggio programmato quattro gare in 18 giorni. Sa come motivarsi".
Infine, La Torre ha concluso parlando degli altri due ori olimpici di Tokyo: "Cosa mi aspetto da Stano? Niente più dello standard: ha la consegna di passare ai 20 km in 1h26’. Poi, se al 30° starà bene, allungherà. Senza strafare: l’1 maggio doppierà con la 20 tricolore. Lui e Patrick Parcesepe sono stati grandi a trovare nuovi obiettivi. Come sta la Palmisano? Sta facendo rieducazione a Formia col suo osteopata Cristian Bruno. La settimana prossima andrà a Parma da Vincenzo Canali per qualche seduta posturale. Gli Europei? Sono fiducioso".
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