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Tutto questo successo, oltre all'ovvia luce dei riflettori, ha causato pure qualche polemica nei media d'Oltremanica, che lo hanno accusato di doping salvo poi venire scoperti a loro volta positivi. Di questo e di molto altro ha parlato lo stesso Jacobs nel corso di un'intervista a La Stampa:
"Le polemiche non mi toccano. Nessuno mi ha regalato nulla, mi sono preso ogni centesimo con le unghie e con i denti. Mi stupisce un certo scetticismo britannico perché loro non avevano atleti che potessero puntare alla vittoria, mi aspettavo frustrazioni dagli USA che avevano tre contendenti piuttosto".
Abbiamo assistito a un botta e risposta anche tra lo stesso Jacobs e il re dell'Atletico Usain Bolt, che ha menzionato come avrebbe potuto vincere se fosse stato ancora in Giappone. Ovviamente, da grande sportivo, Jacobs prende col giusto peso queste parole:
"Mi pare normale, ha lasciato da re e sente sua la corona. Non ci vedo pensieri negativi”. Allo stesso tempo, Jacobs pensa al 9’58” ottenuto nel 2009 a Berlino, ammettendo che in fondo ci pensa un po’: “Se lo ha fatto Bolt si può, per quanto eccezionale parliamo di un essere umano. Devo prima capire come arrivare lì, però di sicuro è un obiettivo“.
Infine, l'italiano delinea gli obiettivi per il 2022 e ci tiene a chiudere la polemica della 4x100 con Tortu:
"Dal 4 febbraio riparto, a Berlino. Gara indoor, anche se poi vedremo fino a dove arrivare con la stagione al coperto. Il nostro obiettivo è il Mondiale in USA in estate [...] Ho solo detto che mi piacerebbe anche chiudere, nel corso dei prossimi mesi vedremo i tempi di tutti e poi chi deve deciderà. Io corro dove mi mettono, non voglio semplicemente che sia esclusa una possibilità a prescindere. Sarei dovuto essere al posto di Tortu? No, penso a quel centesimo in meno, merito di tutti noi e ne sono fiero".
Getty ImagesMarcell Jacobs